Bando scaduto
Questo bando è attualmente scaduto.
Cosa sono i Corpi civili di pace?
I Corpi Civili di Pace (CCP) sono costituiti da giovani volontari e volontarie impegnati in Italia o all’estero per un periodo complessivo di 12 mesi in specifiche azioni civili, non armate e non violente: essi agiscono a sostegno degli attori locali nella prevenzione e nella trasformazione dei conflitti, promuovendo una pace positiva, intesa come cessazione della violenza ma anche come affermazione di diritti umani e benessere sociale.
I Corpi Civili di Pace, che hanno rappresentato una novità quasi assoluta nel panorama europeo e mondiale, sono nati come una sperimentazione all’interno dei progetti di Servizio Civile Universale (SCU) e sono costituiti da un contingente da impegnare in azioni di pace in aree a rischio di conflitto o in caso di emergenze ambientali. Nella loro azione si impegnano a rispettare i principi etici di nonviolenza, ownership locale, terzietà nel conflitto, indipendenza, diritti umani, non discriminazione ed equità di genere, responsabilità (accountability), trasparenza e integrità.
L’invio dei Corpi Civili di Pace è effettuato in conseguenza di un Bando emanato dal Dipartimento per le politiche giovanili e il servizio civile universale per la partecipazione ai progetti approvati dallo stesso Dipartimento fra quelli proposti da enti e organizzazioni. Per partecipare occorre rispondere al Bando.
L’istituzione dei Corpi Civili di Pace è stata sancita dall’articolo 1, comma 253, della legge 27 dicembre 2013, n. 147 (legge finanziaria 2014), che ha previsto l’istituzione in via sperimentale di un contingente di corpi civili di pace destinato alla formazione e alla sperimentazione della presenza di 500 giovani volontari da impegnare in azioni di pace non governative nelle aree di conflitto o a rischio di conflitto o nelle aree di emergenza ambientale.
Inizialmente prevista nel triennio 2014/16, la prima sperimentazione si è sviluppata negli anni 2017/18 con l’impegno di 98 volontari in 12 progetti attuati nelle aree di conflitto, oltre che in 4 progetti per emergenze ambientali all’estero e 3 progetti per emergenze ambientali in Italia. La seconda sperimentazione, sviluppata nel biennio 2019/20, ha interessato 76 volontari, per un totale 13 paesi esteri coinvolti (oltre ad un progetto in Italia). Nel novembre 2022 il Dipartimento per le politiche giovanili e il servizio civile universale ha emanato il decreto di approvazione dei 28 progetti dei Corpi Civili di Pace da realizzarsi in Italia e all’estero che costituiscono il cuore della terza sperimentazione, la cui attuazione è prevista nel biennio 2023/24.
Cosa si fa?
Questo programma ha l’obiettivo di ricercare soluzioni alternative all’uso della forza militare e di promuovere la solidarietà e la cooperazione a livello nazionale ed internazionale, con particolare attenzione alla tutela dei diritti umani e sociali, alla parità di genere, ai servizi alla persona e all’educazione alla pace fra popoli.
Verifica più in basso nella sezione NOTIZIE le ultime novità sui Corpi Civili di Pace.
In genere i progetti hanno una durata di dodici mesi, con un orario di servizio non inferiore a 30 ore settimanali o a 1400 ore annue. È prevista una formazione per i giovani volontari ammessi alla sperimentazione dei Corpi Civili di Pace, che viene effettuata dall’ente o dall’organizzazione che propone il progetto in collaborazione o in partenariato con centri studi o di ricerca, istituti universitari o altri organismi con competenze nelle materie relative ai progetti.
I Corpi Civili di Pace agiscono in qualità di difensori dei diritti umani e operano per prevenire l’aggravarsi della situazione e per trasformare il conflitto attraverso attività di mediazione, dialogo, riconciliazione, informazione, promozione dei principi democratici, entrando direttamente nelle comunità che hanno bisogno di sostegno.
L’intervento dei Corpi Civili di Pace comprende anche le seguenti attività:
- sostegno ai processi di democratizzazione, di mediazione e di riconciliazione;
- sostegno alle capacità operative e tecniche della società civile locale, anche tramite l’attivazione di reti tra persone, organizzazioni e istituzioni, per la risoluzione dei conflitti;
- attività umanitarie, inclusi il sostegno a profughi, sfollati e migranti, il reinserimento sociale degli ex-combattenti, la facilitazione dei rapporti tra le comunità residenti e i profughi, sfollati e migranti giunti nel medesimo territorio;
- sostegno alla popolazione civile che fronteggia emergenze ambientali, nella prevenzione e gestione dei conflitti generati da tali emergenze;
Chi può partecipare?
A questa esperienza formativa possono partecipare tutti i giovani tra i 18 e i 28 anni (28 anni e 364 giorni alla data di presentazione della domanda) in possesso dei seguenti requisiti:
- cittadinanza italiana, di uno degli Stati membri dell’Unione Europea o di un Paese extra UE purché regolarmente soggiornante in Italia;
- non aver riportato condanna anche non definitiva alla pena della reclusione superiore ad un anno per delitto non colposo, ad una pena della reclusione per un delitto contro la persona o concernente detenzione illecita di armi o materie esplodenti, per delitti riguardanti l’appartenenza o il favoreggiamento a gruppi eversivi;
- essere in possesso almeno di un titolo di studio di scuola secondaria di secondo grado;
- essere a conoscenza della lingua inglese al livello B2 e di una seconda lingua straniera funzionale al progetto;
I requisiti di partecipazione devono essere posseduti alla data di presentazione della domanda e, ad eccezione del limite di età, mantenuti sino al termine del servizio.
Non possono presentare domanda i giovani che appartengono ai corpi militari e alle forze di polizia, come pure non possono presentare domanda coloro che abbiano in corso con l’ente che realizza il progetto rapporti di lavoro o di collaborazione retribuita a qualunque titolo, o che abbiano avuto tali rapporti nell’anno precedente di durata superiore a tre mesi.
Possono presentare domanda anche coloro che hanno già svolto o interrotto il servizio civile nazionale/universale o che hanno già svolto il servizio civile nell’ambito del programma europeo “Garanzia Giovani” e nell’ambito del progetto sperimentale europeo International Volunteering Opportunities for All.
Come funziona
Se sei interessato devi presentare domanda nel periodo indicato dal Bando. La tua candidatura sarà vagliata dall’ente e se sarai scelto, vivrai un periodo di formazione prima di partire per il luogo di destinazione. I progetti hanno una durata di dodici mesi, con un orario di servizio non inferiore a 30 ore settimanali o a 1400 ore annue.
Corpi civili di pace: il nostro progetto
Nell’ambito del terzo biennio di sperimentazione (2023/24) Comunità Solidali nel Mondo partecipa alla realizzazione del progetto relativo alla “coscientizzazione ai diritti negati delle persone con disabilità in Tanzania”, che si realizza a Dar es Salaam (Tanzania) con l’impiego di 4 volontari.
Il progetto persegue l’obiettivo generale di promuovere la consapevolezza collettiva dei diritti umani e civili delle persone con disabilità e di favorirne il rispetto e la loro piena integrazione nel sistema sociale tanzaniano.
Attraverso azioni di monitoraggio, diffusione delle informazioni e di sensibilizzazione comunitaria, il progetto mira a supportare la popolazione con disabilità della zona d’intervento fornendo strumenti di raccolta, analisi, archiviazione e diffusione dei dati che permettano di orientare in maniera coerente le azioni di supporto in favore delle persone con disabilità, ponendole al centro del processo decisionale e favorendone la piena acquisizione dei diritti.
Il progetto di Comunità Solidali nel Mondo si occupa del rispetto dei diritti umani delle persone con disabilità nel territorio tanzaniano. Tra i gruppi più svantaggiati ed emarginati, oggi vedono costantemente negato il loro diritto all’uguaglianza, alla non discriminazione, alla salute, allo studio, all’inclusione scolastica, al lavoro e più in generale alla partecipazione alla vita sociale.
Con il progetto vogliamo monitorare la situazione, diffondere informazioni utili e supportare la popolazione con disabilità per favorirne la consapevolezza collettiva. Puntiamo ad aiutare 1.000 bambini e ragazzi, e con essi anche le loro madri e i loro nonni, allargando il raggio d’azione anche ad altre famiglie fino a includere 2.500 donne con carichi familiari pesantissimi e 3.100 anziani molto fragili, che in larga misura non riescono a badare a se stessi e alla propria salute e spesso soffrono di malnutrizione insieme ai propri nipoti.
I volontari del progetto sono dunque impegnati in un lavoro estremamente delicato e altrettanto fondamentale per la vita di migliaia di persone. Si tratta di censire la situazione reale nei quartieri periferici di Dar es Salaam, di supportare la creazione di gruppi comunitari, di sensibilizzare le istituzioni locali e la comunità tutta. Un compito non semplice, ma che insieme a te possiamo portare a compimento!
Le ultime notizie sui Corpi civili di pace
Perché fare quest’esperienza?
Un’esperienza di un intero anno nei Corpi Civili di Pace è un’occasione unica di impegno e di testimonianza.
Significa assumere un ruolo da protagonista in un’azione civile non armata e nonviolenta, per la promozione di una pace positiva e l’affermazione dei diritti umani e del benessere sociale. Significa far parte di un’avanguardia di giovani che porta oltreconfine l’impegno per la realizzazione di un futuro migliore in zone colpite da conflitti o assenza di diritti. Significa abbracciare un obiettivo ambizioso e cooperare insieme agli altri volontari e alla comunità locale per raggiungerlo.
Vivere un anno nei Corpi Civili di Pace è impegnarsi in un’attività acquisendo nuove professionalità e competenze o migliorando quelle già esistenti, conseguendo un attestato che certifica l’attività svolta. E’ arricchire il proprio lato professionale e contemporaneamente il proprio lato umano, entrando in relazione propositiva con i propri compagni di viaggio e costruendo il rapporto con le popolazioni locali. Èconfrontarsi con un mondo nuovo, una cultura altra, alla ricerca dei punti che uniscono oltre le differenze.
I Corpi civili di Pace sono un’opera concreta di impegno civile, che apre la mente e favorisce il dialogo, fa scoprire modi di vivere diversi, ti fa imparare o migliorare una lingua straniera, può portarti nuove amicizie e arricchire la tua vita.
E poi ci sono i tuoi, di motivi. Ci sono le tue aspirazioni, i tuoi ideali, le tue attese, le tue speranze, i tuoi obiettivi. Che sai e che conosci. E che possono spingerti davvero verso un’esperienza che ti rimarrà comunque dentro per sempre.
Insomma, sono davvero tanti i motivi per non farsi sfuggire un’opportunità così unica. Ti sottolineiamo ancora una volta questi cinque, perché definiscono bene il profilo di chi opera con Comunità Solidali nel Mondo.
- Perché ciascuno di noi, anche e forse soprattutto quando ha 20 o 30 anni, sta e vive dentro un sistema di valori e non può sottrarsi alla costruzione di una società che non discrimini e non emargini il più debole;
- Perché è una risposta concreta alla “globalizzazione” che ci rende più vicini fra noi e ci dà la consapevolezza che nessuno è estraneo al nostro sguardo. Rispetto a 50 anni fa nessuno può dire di non vedere il bisogno, che ci viene messo davanti in ogni momento: e oggi ad avere bisogno sono i due terzi dell’umanità, non una ristretta minoranza.
- Perché siamo cittadini italiani e l’art. 2 della nostra Costituzione afferma che “la Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo … e richiede l’adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale”. La Costituzione è il patto che unisce noi cittadini: la solidarietà è un elemento costitutivo della nostra identità di cittadine e cittadini.
- Perché è un’occasione per cercare una crescita umana e personale. La relazione fonda l’identità del soggetto, quindi di ciascuno di noi. E’ un elemento essenziale del nostro essere. Quando si vive in un contesto culturale differente dal proprio, quando si fa un’esperienza “esterna”, la relazione è sempre più ricca e sfidante e l’identità personale ne risulta rafforzata. E’ il sentirsi e l’essere “cittadini del mondo”.
- Perché in molti casi è anche coerente con la propria scelta professionale, e in ogni caso sempre e comunque permette l’acquisizione di competenze personali che sono sicuramente utili nel mondo del lavoro, quale che sia il mestiere e il campo scelto.
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