Che cos’è?
Il campo di volontariato è un’esperienza della durata indicativa di due settimane, incentrata sulla solidarietà e sull’integrazione tra un gruppo di volontari e la comunità ospitante. È una bella opportunità di arricchimento personale, che si può vivere ad ogni età e lascia sempre il segno.
Il campo di volontariato è un modo pratico per mettersi in gioco, dare un contributo concreto alle attività in Tanzania, sperimentare un altro stile di vita, fare nuove amicizie e scoprire posti nuovi. È un’esperienza di vita comune: si lavora, si cucina, si scopre il luogo e la sua cultura, si conoscono persone, si incontrano storie, ci si diverte e ci si commuove, tutto questo insieme agli altri volontari e volontarie che come te hanno scelto di dedicare tempo ed energia al volontariato. Il campo è un’esperienza formativa che ti consente di vedere sul campo un’attività di cooperazione internazionale allo sviluppo, aprendo la mente e il cuore ad un mondo in tante cose molto diverso dal nostro.
Perché fare un’esperienza in Africa?
Un campo di volontariato è un’esperienza formativa che ha tra i suoi scopi quello di arricchire i partecipanti. È un’opera concreta di impegno civile, apre la mente e favorisce il dialogo, permette di scoprire le caratteristiche di altre culture, può essere alla base di nuove amicizie, è una buona occasione per imparare i fondamentali di una lingua straniera. Ti permette di vivere qualcosa di davvero diverso utilizzando il tuo tempo libero, quindi senza dover interrompere le normali attività di studio o di lavoro nelle quali sei impegnato.
Di tutti i motivi per non farti sfuggire un’opportunità così unica te ne sottolineiamo in particolare cinque, attraverso le parole del Presidente di Comunità Solidali nel Mondo – Michelangelo Chiurchiù:
- Perché ciascuno di noi sta e vive dentro un sistema di valori e non può sottrarsi alla costruzione di una società che non discrimini e non emargini il più debole.
- Perché è una risposta concreta alla “globalizzazione” che ci rende più vicini fra noi e ci dà la consapevolezza che nessuno è estraneo al nostro sguardo. Rispetto a 50 anni fa nessuno può dire di non vedere il bisogno, che ci viene messo davanti in ogni momento: e oggi ad avere bisogno sono i due terzi dell’umanità, non una ristretta minoranza.
- Perché siamo cittadini italiani e l’art. 2 della nostra Costituzione afferma che “la Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo … e richiede l’adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale”. La Costituzione è il patto che unisce noi cittadini: la solidarietà è un elemento costitutivo della nostra identità di cittadine e cittadini.
- Perché è un’occasione per cercare una crescita umana e personale. La relazione fonda l’identità del soggetto, quindi di ciascuno di noi. È un elemento essenziale del nostro essere. Quando si vive in un contesto culturale differente dal proprio, quando si fa un’esperienza “esterna”, la relazione è sempre più ricca e sfidante e l’identità personale ne risulta rafforzata. È il sentirsi e l’essere “cittadini del mondo”.
- Perché in molti casi è coerente con la propria scelta professionale, e in ogni caso sempre e comunque permette l’acquisizione di competenze personali che sono sicuramente utili nel mondo del lavoro, quale che sia il mestiere e il campo scelto.
Le ultime notizie sui Campi di volontariato
Dove potresti andare
Il campo di volontariato viene svolto in una delle località della Tanzania in cui Comunità Solidali nel Mondo è presente.
La Tanzania è uno stato dell’Africa orientale, grande tre volte l’Italia. Un territorio sconfinato in cui vivono oltre 60 milioni di persone, bagnato a est dall’Oceano Indiano (lì sorge la città principale, Dar es Salaam) e delimitato a nord e a ovest da alcuni dei più grandi e conosciuti laghi africani (il lago Vittoria e il lago Tanganica). Un paese in cui gran parte della popolazione vive in condizioni di povertà, ma dove sono ancora tante le opportunità per migliorare le condizioni di vita delle comunità locali.
Come funziona
La permanenza nel luogo, che viene scelto e indicato da Comunità Solidali nel Mondo, ha in genere una durata di 15 giorni, nel corso della stagione estiva. Le attività che i volontari svolgono comprendono solitamente l’animazione con i bambini nei Centri Orfani e nei Centri di riabilitazione in cui si sviluppano le azioni di Comunità Solidali nel Mondo, piccoli lavori manuali, incontri e scambi con le comunità, con le associazioni locali e i rappresentanti delle istituzioni.
È prevista a carico del partecipante una quota che include il vitto, l’alloggio e gli spostamenti interni. È a carico del singolo volontario il viaggio aereo A/R dall’Italia a Dar es Salaam, come pure il visto d’ingresso nel Paese.
“NOI C’ERAVAMO”
Oggi risveglio allegro dopo una serata di chiacchiere e battute tutti insieme in stanza! La musica fa da sottofondo ad una mattinata nuova. Facciamo un giro per il centro Inuka: rimango stupita, meravigliata, contenta vedendo ciò che lì è stato realizzato: sembra un micromondo in cui tutto riesce a funzionare e migliora. Grazie a molti che dedicano tanto della loro vita per prendersene cura!
E’ stata l’esperienza più bella che io abbia mai vissuto, e insieme la più tosta. Prima di partire si pensa che la parte più difficile sia proprio la partenza, ma credo solo perché ci si sta troppo a pensare. Una volta lì però, si realizza in fretta che la parte più difficile in realtà sarà tornare a casa e lasciare i luoghi e le persone che per due settimane sono stati casa e allo stesso tempo una lezione di vita, un pugno allo stomaco, la realtà più cruda sbattuta in faccia; ma anche le risate più pure mai condivise e un ballo di gruppo fatto in cerchio all’aperto, sulla terra rossa dove la strada finisce e comincia la vita.
Questa immagine è la vista di tutti i giorni. Ci penso con la stessa nostalgia con cui si pensa casa quando si è lontani e con la stessa sicurezza di trovarla sempre lì, ad aspettarci, alla fine di ogni giorno.
Andare in Africa come volontaria, essere partita solo come Elena, senza un’età e una qualifica specifica, con alcune aspettative ma non troppe, mi ha permesso di vivere un’esperienza totalizzante, che apre gli occhi e il cuore.
Mentre ero in Tanzania, mi sono sentita spesso in colpa, per il fatto di essere nata in un altro luogo, per i privilegi e le possibilità che ho. Ma questi sentimenti negativi sono stati trasformati in un’energia nuova, da spargere dove c’era bisogno. Ho regalato coccole, sorrisi, baci a tutti i bimbi che mi circondavano e che chiedevano solo quello, ho grattato un muro, ho pulito i vetri delle finestre, ho dipinto e pulito diverse stanze di una casa, ed è stato tutto bellissimo, tutte le azioni compiute hanno avuto un ritorno che non immaginavo. Ho ricevuto molto di più di ciò che ho dato.
Nel silenzio e nel tramonto della sera, con le voci del villaggio intorno a me, ho percepito di essere in pace, sono riuscita a stare pienamente nei momenti che stavo vivendo. La mia aspettativa era tornare con il cuore pieno e la mente più leggera, ed è stato così.
Tuttavia ora che sono tornata, la mente inizia ad essere un po’ più pesante ma il cuore rimane pieno e ha voglia di raccontare a tutti il valore delle piccole cose, di quanto fa bene vivere pole pole, senza frenesia, apprezzando davvero quello che si ha.
Asante sana Tanzania, arrivederci Africa, ci rivedremo presto!
Il campo di volontariato è stato per me la prima volta in Africa. Credo sia stato il modo perfetto per conoscere questa terra: con sconosciuti, poi diventati compagni e amici preziosi, e tra i bambini, che anche senza capire la lingua sanno spiegarti tutto con gli occhi grandi, i sorrisi sdentati e una semplicità disarmante. Vivere la gioia, la musica nel sangue, le abitudini locali, i colori e i profumi è stato per me un regalo immenso. In Africa il tempo è dilatato, sembra non passare mai ma alla fine sembra comunque troppo poco.
Mi sono sentita perennemente come un granello di questa polvere che vola, in terra africana, parte di un mondo che non posso cambiare ma solo osservare. A volte è stato così frustante, altre un regalo. Guardo i loro visi, gli occhi grandi, scuri e profondi, il loro sorriso puro, sento il calore delle carezze che ti fanno al viso quando provano a capire chi sei, se possono fidarsi di te. E capisco tutto il valore che ha la vita. Con me ora, che mi accompagna, c’è il vento costante di questo centro, di queste casette, accompagnato dalle grida dei bambini, consapevole che il bene c’è e si può fare ovunque, in qualsiasi modo, con chiunque anche e soprattutto adesso. E questo per me è stato solo l’inizio.
Ai miei compagni invece dico questo: che un giorno quando ci sentiremo persi, ci basterà pensare a cosa siamo stati noi qui insieme. E questo sarà quel filo che ci legherà per sempre. Il filo più colorato della stoffa più bella che potessimo trovare. Asante alle anime più pure mai incontrate sul mio cammino.
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