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I Corpi Civili di Pace per i diritti in Tanzania

I Corpi Civili di Pace per i diritti in Tanzania

29 Agosto 2024

Anche nel bel mezzo dell’estate proseguono le attività del progetto dei Corpi Civili di Pace avviato in Tanzania nell’ottobre scorso e incentrato sulla coscientizzazione ai diritti negati delle persone con disabilità in Tanzania: un’azione che prevede un’indagine sulla condizione di vita in cui versano le persone con disabilità nel territorio tanzaniano, un monitoraggio sul rispetto dei loro diritti e un’azione di promozione attiva degli stessi a tutti i livelli. L’obiettivo, in breve, è quello di svolgere un ruolo di propulsione nell’incrementare il grado di consapevolezza collettiva dei diritti umani e civili delle persone con disabilità, anche attraverso la diffusione di informazioni e azioni di sensibilizzazione comunitaria. Protagoniste del progetto sono le operatrici dei CCP, Alessandra e Prisca (nella foto di copertina mentre presentano il materiale informativo ideato nel corso del progetto).

Le interviste ad adulti con disabilità e a genitori di bambini disabili

Le interviste sono state effettuate in lingua swahili nel quartiere di Kawe a Dar es Salaam: un questionario è rivolto ad adulti con disabilità (o loro caregivers), l’altro ai genitori (o caregivers) di bambini con disabilità. Supportano questa azione diversi dipendenti dell’autorità governativa locale del distretto di Kinondoni (che hanno il quadro delle persone con disabilità residenti sul territorio) e diversi volontari del Centro di Riabilitazione Antonia Verna – Kila Siku. La tecnica di indagine utilizzata è l’intervista diretta (faccia a faccia), gestita direttamente da mama Maicon, la mamma di un bimbo con una grave disabilità purtroppo morto qualche anno fa: lei oggi è una volontaria del Centro che mette a disposizione il suo tempo e, per il progetto in questione, è la persona che somministra il questionario, quindi che legge le domande e le opzioni di risposta, riportandole così come sono date da colui e colei che risponde. I destinatari del questionario hanno mostrato grande interesse nei confronti dell’indagine: da parte di tutti si nota un approccio collaborativo, con grande disponibilità, a maggior ragione considerando che per gli intervistati non è affatto semplice o spontaneo rispondere ad alcuni quesiti molto delicati. A fine giugno 2024 erano stati somministrati 16 questionari ad adulti con disabilità o caregivers e 56 questionari a genitori o caregivers di bambini con disabilità. Dal mese di luglio l’attività si svolge a tempo pieno, con il supporto di altri volontari locali e l’allargamento, oltre il quartiere di Kawe, anche alle zone di Mbezi Beach A e Mbezi Beach B. All’area di Kawe seguiranno le aree di Bunju, Mbezi Juu e Mikocheni.

Gruppo di microimprenditorialità; l’idea della produzione di sapone

Anche sul secondo versante del progetto, quello che prevede il supporto alla creazione di gruppi comunitari di persone con disabilità e di donne, con un’impronta di microimprenditorialità, sono stati compiuti interessanti passi avanti. L’idea maturata, anche sulla base delle esperienze pregresse delle oltre 40 mamme che hanno mostrato interesse, è quella di dar vita ad un progetto incentrato sulla produzione di sapone, iniziando con la creazione di sei gruppi da otto mamme ciascuno.

L’ausilio del Dipartimento sociale e – a distanza – della Caritas di Mbeya (che ha esperienza di gruppi di microimprenditorialità) hanno portato a definire il percorso da compiere per comprendere davvero la reale possibilità di creazione, fattibilità e sostenibilità di gruppi di donne/caregivers, comprendendo anche la registrazione e la certificazione del gruppo e la gestione di un logo commerciale. Sul versante operativo ci si muoverà dunque su due binari: da un lato l’organizzazione di un training di formazione rivolto a tutte le partecipanti consentirà a ciascuna di esse di decidere, con cognizione di causa, se prendere effettivamente parte o meno al gruppo di risparmio; dall’altro lato si lavorerà per predisporre un progetto che consenta di sviluppare i vari step, cioè la definizione dell’obiettivo generale e di quello specifico, la specificazione delle attività, dei risultati attesi, degli indicatori e delle fonti di verifica, l’individuazione del gruppo destinatario, la metodologia di intervento, la sostenibilità e la durata del progetto con il cronoprogramma delle attività, un piano finanziario generale e specifico in valuta locale. Come termine di riferimento, si è appurato che l’occorrente per realizzare 40 litri di sapone si aggira intorno ai 40 mila scellini tanzaniani (TSH).

Materiale informativo e un video per informazione la popolazione

Passi avanti concreti sono stati fatti anche sul terzo pilastro del progetto dei Corpi Civili di Pace, quello che riguarda l’informazione e la sensibilizzazione dell’opinione pubblica locale e delle istituzioni riguardo ai diritti delle persone con disabilità. Un primo materiale informativo cartaceo, sotto forma di volantini, brochure e poster, è stato ideato e creato in due versioni. La prima è focalizzata sui diritti umani universalmente riconosciuti, e in particolare sul diritto alla non discriminazione, alla salute, al lavoro, all’istruzione e al gioco; la seconda invece ruota intorno alla conoscenza del Disability Act, la principale normativa tanzaniana in tema di disabilità, con un occhio di riguardo al diritto alla salute, all’istruzione, al lavoro e alla protezione sociale. Nell’uno e nell’altro caso, la decisione discende direttamente dalla constatazione che gran parte degli intervistati incontrati in occasione dei questionari del monitoraggio principale del progetto ignorano totalmente o parzialmente i diritti legati alla propria cittadinanza o alla condizione di disabilità.

La distribuzione del materiale, che verrà effettuato anche durante l’attesa delle sedute di riabilitazione presso il Centro A. Verna Kila Siku, sarà accompagnata da chiarimenti relativi a numerose tematiche: in ambito sanitario, il programma è quello di analizzare le caratteristiche delle principali assicurazioni sanitarie disponibili in Tanzania; in ambito sociale  di indicare modalità e uffici a cui rivolgersi in caso di negazione o violazione di un diritto o nel caso in cui si voglia rintracciare un genitore o caregiver che ha abbandonato il nucleo familiare al fine di orientarlo verso il supporto economico di quello stesso nucleo; in ambito scolastico di indicare quali servizi di assistenza educativa scolastica sono presenti ed esigibili in Tanzania; in ambito lavorativo quali siano i programmi di formazione e di apprendistato migliori per l’inserimento delle persone con disabilità in un contesto di lavoro.

In campo informativo è prevista anche la realizzazione di un video la cui diffusione attraverso i media locali e i social media consenta di allargare nella popolazione il grado di conoscenza e consapevolezza dei diritti singoli e comunitari. La fase ideativa ha condotto all’individuazione dei protagonisti del filmato in un gruppo di genitori di ragazzi con disabilità: per questo il video dovrebbe, usando il paragone sportivo del gioco del calcio, sottolineare la forza di chi cade, si rialza e ci riprova, gettando luce sulle fatiche che segnano la vita dei genitori con figli con disabilità nel vedersi riconosciuti diritti e servizi. Una volta realizzato si prevede di proiettare il video in occasione di eventi così come nelle scuole e nelle università.

Corpi Civili di Pace al servizio della piena integrazione sociale

Nel suo complesso, quindi, il progetto attuato nell’ambito dei Corpi Civili di Pace si caratterizza per un impegno attivo nel promuovere il rispetto e la piena integrazione delle persone con disabilità, per giungere ad un miglioramento evidente della vita di ciascuno di loro. Un obiettivo che passa per la piena integrazione nel sistema sociale tanzaniano, perché siano sempre più le persone con disabilità consapevoli dei propri diritti e protagoniste in prima persona della propria vita.

Tutte le attività che abbiamo illustrato (e che inquadrano la situazione esistente alla metà di giugno 2024) sono ancora in corso e si preparano ad entrare nella loro fase terminale, in vista della conclusione del progetto a metà ottobre 2024.

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