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Partita l’avventura dei Corpi Civili di Pace

Partita l’avventura dei Corpi Civili di Pace

9 Novembre 2023

L’avventura è partita. Ha preso il via nelle scorse settimane l’esperienza dei Corpi Civili di Pace (CCP) in Tanzania: le protagoniste sono 4 operatrici italiane, impegnate per un anno in un progetto sul campo che mira a trasmettere alle persone con disabilità in Tanzania la piena coscienza dei loro diritti. Il progetto, presentato sotto l’egida di Focsiv – Volontari nel mondo, è inserito fra i 28 approvati dal Dipartimento per le Politiche Giovanili e il Servizio Civile Universale in seguito al terzo bando della fase di sperimentazione dei CCP. Comunità Solidali nel Mondo nel corso di quest’anno gestirà l’intero percorso operativo.

La data ufficiale di avvio è stata quella del 16 ottobre 2023, con tutti e 52 gli operatori impegnati nei progetti di Focsiv e dei suoi enti che si sono ritrovati insieme per una prima fase di formazione generale che è andata avanti fino al 26 ottobre scorso. Nel corso di questo tempo, le 4 operatrici impegnate con ComSol (nella foto di apertura sono davanti al Ministero degli Esteri e della Cooperazione Internazionale, a Roma) hanno affrontato anche alcune specificità del loro progetto, approfondendo la storia, le modalità e lo stile di intervento di Comunità Solidali nel Mondo, oltre che apprendere informazioni di tipo logistico, comprese quelle relative alla sicurezza nei luoghi di lavoro e al protocollo di sicurezza adottato per far fronte ai pericoli presenti nell’area di intervento.

Il giorno da segnare in rosso sul calendario è stato quello di venerdì 27 ottobre, quando Alessandra, Camilla, Giorgia e Prisca sono salite sull’aereo che, dopo un volo notturno, le ha portate fino a Dar es Salaam, principale centro della Tanzania e luogo designato per il loro servizio. Non la prima volta in Tanzania per Camilla, laureata in Arte, che nel paese africano, per la precisione ad Iringa, ha in passato già trascorso un anno con il Servizio Civile Universale all’estero; stessa pregressa esperienza di SCU, ma svolta in Kenya, anche per Giorgia, laureata in Cooperazione. Medesimo titolo accademico per Prisca, che il suo Servizio Civile lo ha invece svolto in Italia presso un centro per rifugiati, mentre Alessandra, diplomata alla SIOI e laureata in Lingue, è stata collaboratrice in una casa famiglia per minori stranieri non accompagnati.

Con un’età compresa fra i 25 e i 28 anni, le quattro operatrici saranno impegnate nelle attività di formazione ancora per tutto il mese di novembre. Un lavoro intensivo per poter acquisire al meglio tutte le informazioni che saranno poi cruciali nello svolgimento del loro impegno operativo. Alcuni moduli formativi saranno svolti ancora da remoto, con particolare riferimento a quelli relativi alla teoria e pratica della nonviolenza in zone di conflitto e ai modelli e pratiche di interposizione (Peace Support Operation), ma la gran parte del rimanente impegno formativo sarà gestito interamente a Dar es Salaam. Intanto occorre conoscere meglio la Tanzania, con la sua storia, la sua cultura e gli aspetti sociali ed economici più rilevanti: l’approfondimento del quadro politico andrà a braccetto con l’approfondimento del quadro giuridico locale di riferimento rispetto al tema dei diritti umani e della legislazione sulla disabilità (Disability Act). La conoscenza dei partner locali si accompagnerà a quella delle istituzioni e delle ong locali che lavorano con persone di disabilità, non dimenticando un’analisi del contesto e delle varie tipologie di disabilità presenti, in modo da poter più agilmente entrare nello specifico delle attività previste, con l’esame degli strumenti e delle metodologie da porre come basi delle azioni da attuare (creazione di gruppi comunitari, diffusione di campagne di sensibilizzazione, valutazione delle vulnerabilità, ecc.). Da ultimo, ma fondamentale e propedeutico all’intero percorso, le 4 operatrici italiane seguono per tutto il mese di novembre anche un corso intensivo di lingua swahili, che permetterà loro di avere la chiave più importante per avviare relazioni personali con la popolazione locale.

Una volta che questa prima fase di avvio sarà completata, prenderanno il via le azioni previste dal progetto, ad iniziare dalle attività che permetteranno di fotografare la situazione esistente nei distretti periferici di Dar es Salaam e di comprendere l’attuale livello di consapevolezza, collettiva e personale, dei diritti umani e civili delle persone con disabilità. Solo in piccola parte, infatti, le 4 volontarie opereranno all’interno del Centro di riabilitazione Kila Siku – Antonia Verna di Dar es Salaam: la loro azione si concentrerà soprattutto nelle periferie della grande metropoli, compresi i centri satellite di Kila Siku. Col tempo, poi, saranno avviate le azioni di diffusione di informazione e sensibilizzazione comunitaria che rappresentano il cuore del progetto, che mira a cambiare nel concreto la percezione sociale verso la popolazione con disabilità, orientando al meglio anche le decisioni politiche che la riguardano.

Ma ci sarà modo, nei prossimi mesi, di seguire insieme, via via che andrà realizzandosi, il percorso dettagliato dei Corpi Civili di Pace in Tanzania. Per il momento, mentre acquisiscono le conoscenze utili al riguardo, noi diamo il caloroso benvenuto ad Alessandra, Camilla, Giorgia e Prisca, augurando loro uno splendido cammino insieme alla comunità tanzaniana e a Comunità Solidali nel Mondo .

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