Corpi Civili di Pace, i primi mesi di attività
Cinque mesi di Corpi Civili di Pace, cinque mesi con le attività oramai entrate nel vivo delle azioni previste dal progetto avviato in Tanzania nell’ottobre scorso e che impegnerà per un intero anno le quattro operatrici italiane presenti sul posto. In corso ci sono le azioni del progetto di coscientizzazione ai diritti negati delle persone con disabilità in Tanzania, che punta ad indagare la condizione di vita in cui versano le persone con disabilità nel territorio tanzaniano, promuovendo un’azione di monitoraggio del rispetto dei loro diritti e di piena promozione degli stessi a tutti i livelli.
Alessandra, Camilla, Giorgia e Prisca con questo progetto sono state chiamate a svolgere un ruolo di propulsione nell’incrementare il grado di consapevolezza collettiva dei diritti umani e civili delle persone con disabilità, anche attraverso la diffusione di informazioni e azioni di sensibilizzazione comunitaria.
Proprio nei giorni scorsi, dopo un lungo e accurato lavoro di preparazione, e dopo aver ottenuto le necessarie autorizzazioni secondo la normativa locale, è partita la somministrazione di un questionario che ha l’obiettivo di censire le persone con disabilità e l’attuale livello di consapevolezza e di rispetto dei loro diritti, in particolare nei quartieri periferici del Distretto di Kinondoni di Dar Es Salaam. L’indagine viene svolta nel quartiere di Kawe ma anche nelle zone di Mikocheni, Mbezi Juu e Bunju, oltre che all’interno del Centro A. Verna – Kila Siku, coinvolgendo i caregivers dei minori con disabilità seguiti: ad aiutare le quattro operatrici ci sono delle figure di riferimento del Centro stesso, che hanno accolto con entusiasmo l’idea di supportare l’implementazione dell’azione di ricerca.
Anche sul secondo versante del progetto, quello che prevede il supporto alla creazione di gruppi comunitari di persone con disabilità e di donne, i primi mesi di attività sono serviti per individuare i gruppi e creare un rapporto di conoscenza e fiducia con le mamme là presenti. Sia rispetto alle frequentanti del corso di cucito, sia di quanti hanno tempo fa seguito e concluso con successo il corso di creazione del sapone (attività presenti fra le caregivers del Centro A. Verna – Kila Siku), l’obiettivo è quello di offrire supporto per l’eventuale creazione di un gruppo di risparmio, orientamento e ricerca di lavoro: una formazione, quindi, anche sulla microimprenditorialità.
Sono di grande importanza anche le azioni volte alla realizzazione di workshop e seminari per la coscientizzazione e l’azione collettiva, che possano coinvolgere un gran numero di persone. In collaborazione con il Dipartimento sociale del Centro A. Verna – Kila Siku si sta procedendo anche all’individuazione di specifici temi da proporre quotidianamente in situazioni informali, come durante il tempo nel quale i genitori attendono in fila, con i figli, l’inizio del turno di fisioterapia a loro riservato. Fra i temi chiave da proporre anche attraverso materiale informativo come brochure e booklet sono stati finora individuati anzitutto una panoramica generale sui diritti delle persone con disabilità (nient’affatto scontato è infatti che una persona sappia di essere titolare di diritti), e poi più in particolare l’aspetto sanitario per illustrare la possibilità di ottenere trattamenti specifici. Si progetta anche di veicolare informazioni relative ad un’attivazione diretta, come la messa a disposizione dei dati di contatto degli uffici a cui ci si può rivolgere per richiedere che un diritto venga attuato o per segnalare la violazione di un diritto o una violenza.
Grande attenzione è stata posta in questi primi mesi anche sulle attività di sensibilizzazione comunitaria, con l’avanzamento delle fasi di progettazione di un filmato sulla violazione dei diritti delle persone con disabilità nel Paese, la cui diffusione attraverso i media locali e i social media consentirà di allargare nella popolazione il grado di conoscenza e consapevolezza dei diritti singoli e comunitari. Alcuni referenti locali che hanno dato la loro disponibilità a comparire nel video, le cui riprese – dopo l’acquisizione delle relative autorizzazioni – cominceranno a breve. Una volta ultimato, il video sarà proiettato in una pluralità di situazioni, ad iniziare dagli incontri di sensibilizzazione attuati all’interno delle scuole e dagli eventi ospitati dal Centro A. Verna – Kila Siku.
Dal reperimento dei dati sulla situazione esistente all’accompagnamento dei gruppi di donne e di persone con disabilità, passando per la fase di sensibilizzazione comunitaria, il progetto attuato nell’ambito dei Corpi Civili di Pace mira a far sì che il più possibile le persone con disabilità siano esse stesse protagoniste del processo decisionale e dell’azione di promozione collettiva, per favorire anche su vasta scala la loro piena integrazione nel sistema sociale tanzaniano. Un compito – lo abbiamo detto più volte – non semplice, ma certamente affascinante ed estremamente concreto, perché si tratta di impegnarsi attivamente per il rispetto e la piena integrazione delle persone con disabilità, con un miglioramento evidente della vita di ciascuno di loro.