Progetti in corso. Ecco il nostro 2023
Uno sguardo a tutto quello che stiamo facendo insieme
La lotta alla malnutrizione, la diagnosi e la cura dell’epilessia con una campagna di formazione e di sensibilizzazione contro lo stigma, l’accesso delle persone con disabilità al mercato del lavoro, la riabilitazione dei bambini con disabilità e il sostegno alle loro madri con iniziative di auto imprenditorialità in grado di garantire un effettivo e autonomo miglioramento della qualità di vita. C’è tutto questo nel 2023 di Comunità Solidali nel Mondo, che continua le sue attività in Tanzania con l’obiettivo di rafforzare ulteriormente le azioni e le iniziative già intraprese per ampliarle nel numero e nella portata, favorendo sempre più la piena partecipazione dei cittadini alla vita sociale del paese. Un cammino sempre coerente con il percorso finora compiuto e reso possibile grazie al sostegno dei nostri donatori e degli enti che hanno scelto di finanziare i nostri progetti, rendendoli possibili. Andiamo a scoprirli, in quello che si rivela un complesso di attività che si intersecano le une con le altre, disegnando un quadro particolarmente ambizioso ma al tempo stesso concreto e a portata di mano.
I programmi di intervento principali restano quelli storici che i nostri amici e sostenitori hanno ormai imparato a conoscere: con il programma “Daima Mbele!” (Sempre avanti) si lavora per creare un protocollo per la gestione dell’epilessia in Tanzania; con il programma “Simama!” (In piedi) si sono avviati dei centri socio riabilitativi nella città di Mbeya; con il programma “Inuka!” (Alza la testa) e il centro di riabilitazione Inuka CBR nel villaggio di Wanging’ombe si dà sostegno a bambini e adulti con disabilità; con il programma “Kila Siku” (Ogni giorno) è sorto nella popolosa periferia di Dar es Salaam un moderno centro di riabilitazione. I progetti in corso mirano a rafforzare, arricchire e perfezionare le iniziative già in essere. Vediamoli uno per uno.
Beati i misericordiosi
Il progetto “Beati i misericordiosi – Heri walio na huruma” è iniziato a marzo 2022 con il finanziamento della Conferenza Episcopale Italiana, attraverso i fondi dell’otto per mille, e opera sui versanti della cura e contrasto all’epilessia e alla malnutrizione. Il primo obiettivo specifico è quello di avviare due ambulatori per la diagnosi e cura dell’epilessia al centro Simama di Mbeya e all’ospedale St. Francis di Ifakara, accompagnando il tutto da un lato con un’attività formativa rivolta a dirigenti medici per l’acquisizione di protocolli e metodologie utili alla diagnosi e alla cura, e dall’altro con una campagna di sensibilizzazione per un’informazione corretta sulla malattia e lotta contro lo stigma. Ad oggi, è stato avviato l’ambulatorio presso l’ospedale St. Francis di Ifakara ed è stata creata e avviata la campagna di sensibilizzazione We-ASET (We’are Against Stigma Epilepsy in Tanzania).
Il secondo obiettivo specifico è quello di rendere i centri “Simama CBR” di Mbeya e “Antonia Verna – Kila Siku” di Dar Es Salaam delle strutture idonee per l’individuazione e il trattamento della malnutrizione ai diversi livelli di gravità: si punta dunque a trasferire quelle competenze specialistiche che consentano al personale dei due centri di acquisire piena autonomia nella diagnosi e nella gestione della parte più consistente dei casi accolti. A supporto di tutto ciò, si prevede di fare formazione alle madri al fine di sensibilizzarle in almeno tre ambiti: le buone pratiche per il controllo e monitoraggio dei bambini in cura, la corretta alimentazione per se stesse e per i propri figli, la corretta igiene personale. E quanto ai numeri, l’obiettivo è quello di raggiungere con servizi specialistici di riabilitazione, nel corso dei 2 anni di progetto, almeno 250 bambini dei territori più disagiati della Regione di Mbeya e dei quartieri periferici della metropoli di Dar Es Salaam.
SHINE – Sostenere la salute, l’inclusione sociale, l’alimentazione e l’occupazione
Il progetto SHINE, con il finanziamento dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS), si pone l’obiettivo di promuovere l’inclusione sociale delle persone con disabilità in Tanzania, in particolare attraverso il loro inserimento lavorativo, il miglioramento dell’accesso ai servizi sanitari, il potenziamento dei programmi di alimentazione e in definitiva la loro piena partecipazione, come cittadini, alla vita delle proprie comunità.
Nei 24 mesi di attività si prevedono una molteplicità di attività, indirizzate anche ai bambini con disabilità: dal potenziamento degli ambulatori per la cura dell’epilessia a Mbeya e a Ifataka allo screening sanitario per la malnutrizione nei centri di Mbeya e Dar es Salaam con supporto nutrizionale intensivo con farine e preparati per i bambini che ne avessero necessità. Sono previste azioni di formazione per i caregiver sui temi della malnutrizione e dell’epilessia, e saranno formati alla diagnosi e cura dell’epilessia 20 dirigenti medici provenienti da 10 diverse regioni della Tanzania, che a loro volta formeranno nei rispettivi territori di origine altri 320 medici e operatori sanitari. I protocolli e i modelli di diagnosi e cura dell’epilessia e della malnutrizione saranno anche proposti alle Istituzioni governative competenti per essere replicati sul territorio di tutto il Paese, in modo da ampliare l’impatto concreto. Al contempo, una strategia di formazione e sensibilizzazione contro lo stigma in riferimento a epilessia e disabilità coinvolgerà almeno due milioni di cittadini tanzaniani.
E a proposito di collaborazione con le istituzioni locali, le attività più strettamente legate all’inclusione lavorativa di giovani e adulti con disabilità (affidate al partner CEFA – Comitato Europeo per la Formazione e l’Agricoltura) coinvolgeranno l’autorità governativa tanzaniana responsabile per la formazione professionale (VETA – Vocational Education and Training Authority) e il Centro formativo Yombo, specializzato nella formazione professionale di soli ragazzi con disabilità: nel concreto si attuano interventi pilota volti a migliorare l’accessibilità al sistema di formazione professionale a Dar es Salaam e Mbeya per le persone con disabilità. Inoltre, l’iniziativa sosterrà attivamente la formazione degli insegnanti, fornendo loro le competenze per promuovere l’inclusione nel sistema educativo, personalizzerà i corsi di formazione professionale e prevederà un servizio di avviamento alla carriera, specifico per ogni studente con disabilità, offrendo corsi di orientamento al lavoro e un periodo di apprendistato in azienda.
Dando qualche numero, parliamo di azioni che toccano 800 minori e giovani adulti con disabilità e in particolare quelli con problemi di epilessia e malnutrizione, residenti nei territori delle Regioni di Mbeya, Morogoro e Dar Es Salaam; 280 caregiver di bambini con disabilità; 28 operatori sanitari della riabilitazione; 340 medici e operatori sanitari; 173 studenti con disabilità presso i centri Yombo e VETA), 215 tra insegnanti e staff dei centri di formazione, 30 datori di lavoro che verranno sensibilizzati sull’inclusione lavorativa e che accoglieranno in apprendistato i ragazzi formati dai centri, 120 funzionari e rappresentanti delle Istituzioni -governative e non- tanzaniane.
Kitenge – I colori dell’inclusione
Si focalizza invece sul supporto all’imprenditorialità femminile e alla riabilitazione su base comunitaria il progetto “Kitenge. I colori dell’inclusione”, realizzato con il finanziamento dalla Provincia Autonoma di Bolzano, in partenariato con “Gondwana Bewusstsein und Solidarität”, e del quale Comunità Solidali nel Mondo ha la gestione e il coordinamento operativo sul territorio. Per migliorare la situazione socio-economica delle famiglie dei minori con disabilità assistiti presso i Centri di riabilitazione “Simama CBR” di Mbeya e “Antonia Verna – Kila Siku” di Dar Es Salaam si agisce per favorire la creazione di gruppi di donne impegnate nella produzione e commercializzazione di prodotti artigianali locali, anche con la creazione di gruppi di risparmio e di un brand comunitario. Il progetto nasce dall’esperienza del progetto Mikono Yetu a Wanging’ombe e del progetto Ujamaa a Mbeya, in un contesto di coinvolgimento attivo e cooperativo delle comunità coinvolte (sistema della Community Based Rehabilitation), puntando ad un generale miglioramento della qualità di vita dei minori, delle madri, dei caregivers e di tutta la comunità.
Wanawake – Dignità e diritti per le donne
E alla figura della donna guarda anche il progetto “Wanawake – Dignità e diritti per le donne”, realizzato con il finanziamento dell’8 per mille della Chiesa Valdese. Il luogo operativo è il centro “Simama CBR” di Mbeya e le protagoniste sono 15 donne, madri di minori con disabilità assistiti dal Centro. Vengono attivati percorsi di formazione imprenditoriale e viene promossa la creazione di un gruppo di risparmio che permetta alle donne di accedere ai mercati locali: per raggiungere l’obiettivo, si prevede un supporto tecnico-legale per la creazione e la registrazione del gruppo di donne, e poi attività di formazione, acquisto materiali e supporto alla commercializzazione. Sullo sfondo, c’è un’attività di promozione del ruolo della donna nella comunità: una consapevolezza favorita anche dall’attività del Centro Simama nel garantire il benessere sanitario dei minori con disabilità dei quali le donne si prendono cura.