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Dicembre 2021

Per te che sei Ambasciatore di:


Per te che sei Ambasciatore di Kila Siku
A. Verna Kila Siku
Numeri e storie dal nostro Centro di Riabilitazione a Dar Es Salaam, in Tanzania.

Secondo quadrimestre 2021
I nostri numeri
41

Nuove registrazioni

475

Numero di bambini presi in carico finora

51

Rispetto al 2020

Ti presentiamo le storie di:

Benson

Benson

Quando ci siamo incontrati
Benson ha quasi 5 anni, vive solo con la mamma in un quartiere non lontano dal centro; è affetto da tetraplegia spastica causata da una paralisi cerebrale da asfissia post natale, condizione che ha determinato una lesione permanente dell’encefalo e un disturbo dello sviluppo del movimento e della postura irreversibile che gli impedisce di vivere una vita come quella dei suoi coetanei.

La sua storia:

Il padre, separato dalla madre, in principio si rifiutava di supportare e sovvenzionare la fisioterapia di cui Benson ha estremo bisogno, non comprendendo l’utilità di svolgere con continuità e perseveranza gli esercizi e i trattamenti necessari per rispondere alle esigenze sanitarie del piccolo.

Grazie però al paziente lavoro di sensibilizzazione e counseling psicologico forniti dagli operatori sociali del centro, ora il padre di Benson ha acquisito consapevolezza rispetto all’importanza delle terapie e della riabilitazione, che ha scelto di supportare personalmente.

Ad oggi, il piano riabilitativo personalizzato di Benson prevede la mobilizzazione e lo stretching per migliorare l’elasticità dei muscoli, il training del passo con l’ausilio del walking frame (deambulatore), la stimolazione cognitiva al gioco e alla verbalizzazione ed esercizi finalizzati all’esecuzione di semplici attività della vita quotidiana, come mangiare da solo o vestirsi.

A distanza di quattro mesi dall’inizio del nostro percorso insieme, siamo felici di testimoniare i benefici della fisioterapia, grazie alla quale ora Benson riesce a mangiare da solo cibi semplici da spezzettare e a compiere qualche passo con il sostegno del walking frame.


Charles

Charles

Quando ci siamo incontrati
Charles ha 20 anni, un sorriso contagioso, vive con i genitori a circa 10km dalla nostra struttura ed è una presenza fissa del centro Antonia Verna. È affetto da paralisi cerebrale, patologia che fin dalla nascita gli ha causato una tetraplegia spastica che gli impedisce di essere completamente autonomo e autosufficiente.

La sua storia:

Frequenta il nostro centro quasi quotidianamente da circa un anno, grazie all’aiuto e all’assistenza di Boniface, amico di lunga data e caregiver che da oltre 7 anni assiste e affianca Charles in ogni momento della giornata e della riabilitazione.

Boniface, infatti, oltre ad essere stato istruito dai nostri terapisti circa la modalità con cui praticare alcuni esercizi di fisioterapia, affinché fosse possibile garantire e proseguire il percorso riabilitativo anche a domicilio, partecipa e accompagna Charles durante le varie attività e sessioni presso il nostro centro di Kawe.

Attualmente il piano personalizzato di Charles mira ad implementare l’autonomia nelle attività della vita quotidiana (ADLs) e a favorire l’apprendimento dello schema del passo, ma è importante che Charles continui ad essere seguito da personale esperto e preparato, per migliorare in futuro anche la sfera linguistica e cognitiva, attraverso interventi logopedici mirati, sedute di stimolazione cognitiva e grazie al potenziamento delle abilità manuali, con l’augurio e la speranza che la realizzazione di piccoli bracciali e oggetti di artigianato a cui spesso si dedica possa un giorno rappresentare per lui un’attività generatrice di reddito.


Emmanuel

Emmanuel

Quando ci siamo incontrati
Emmanuel ha 9 anni e vive assieme ad entrambi i genitori a Bunju, un quartiere nell’area nord della città di Dar es Salaam. Frequenta il nostro centro da febbraio dello scorso anno poiché a causa della paralisi cerebrale spastica di cui è affetto, non era in grado di parlare, camminare e di usare funzionalmente gli arti superiori, specialmente il braccio destro.

La sua storia:

Il suo piano riabilitativo inizialmente prevedeva un approccio fisioterapico completo: dal lavoro di stretching alla mobilizzazione per ridurre la rigidità delle articolazioni, dalla stimolazione delle funzionalità manuali, incentivando la partecipazione attiva a semplici attività della vita quotidiana, al raggiungimento delle varie posizioni atte allo sviluppo motorio, come il saper stare seduto o riuscire a mantenere l’equilibrio in piedi, e sessioni di speech therapy.

Purtroppo però la madre riusciva con fatica ad accompagnare il figlio alle terapie; spesso, qui in Tanzania, le famiglie con bambini con disabilità non hanno mezzi privati né sedie a rotelle con cui agevolare e aiutare i propri famigliari negli spostamenti, perciò la significativa distanza dell’abitazione dal nostro centro Antonia Verna rappresentava una difficoltà e una sfida considerevole, dati gli strumenti e le risorse economiche a disposizione della famiglia di Emmanuel.

Per questa ragione, a partire dallo scorso febbraio, in collaborazione con l’associazione Comunità Papa Giovanni XXIII, abbiamo aperto un centro satellite presso la struttura Baba Oreste di Bunju, nel tentativo di rispondere al bisogno di rendere ancora più capillare il servizio e raggiungere le numerose famiglie e i bambini residenti in quell’area. Da allora, Emmanuel si sottopone a due sedute di fisioterapia a settimana, grazie alle quali ha ottenuto risultati straordinari: oggi è in grado di camminare con il supporto dei tutori ortopedici che abbiamo potuto costruire su misura per lui grazie alla generosità di uno dei nostri donatori.

Ha iniziato inoltre ad esprimersi verbalmente, utilizzando parole semplici ma comprensibili da tutti. Nel suo nuovo piano riabilitativo individuale, si continuerà quindi a dare importanza al training del passo con l’utilizzo di ausili specifici e al potenziamento della speech therapy, consentendogli via via di raggiungere un livello di autonomia sempre maggiore.


Knowledge

Knowledge

Quando ci siamo incontrati
Knowledge ha iniziato a frequentare il centro nell’aprile di quest’anno. Sin dalla prima visita di valutazione il quadro presentava delle criticità: gli è stato infatti diagnosticato un ritardo dello sviluppo, in presenza di episodi epilettici; prima di iniziare la terapia con i nostri specialisti, all’età di due anni, Knowledge non era in grado di parlare, di alzarsi, di stare in piedi in autonomia, né tantomeno di camminare.

La sua storia:

Il ritardo dello sviluppo e del linguaggio di cui soffriva, aveva generato in lui un forte stress e molta diffidenza verso gli estranei, al punto da essere difficilmente avvicinabile e ricercare costantemente l’isolamento e la protezione da parte della Dada.

Il suo piano individuale in questi mesi si è perciò basato sul fornire un’assistenza socio-riabilitativa costante volta al raggiungimento delle tappe dello sviluppo psicomotorio e al potenziamento delle sue capacità cognitivo-linguistiche, attraverso esercizi per migliorare l’equilibrio, il training deambulatorio in progressione (orientato via via all’autonomia nel cammino), sessioni di speech theraphy ed esercizi logopedici per incentivare la comunicazione verbale.

Grazie all’impegno dei genitori, che gli hanno garantito le terapie alternando le sedute al centro con quelle a domicilio, usufruendo anche del servizio di Outreach, abbiamo assistito a numerosi progressi e oggi Knowledge riesce a stare in piedi in autonomia e a camminare da solo per brevi tratti.

Inoltre, i miglioramenti sono visibili e costanti anche per quanto riguarda lo sviluppo socio-relazionale e le interazioni sociali del bambino, che dimostra una significativa minore ritrosia nell’interagire con gli sconosciuti e manifesta di apprezzare il contatto fisico. Tuttavia è importante che Knowledge continui a frequentare con costanza il centro, in quanto permangono ancora difficoltà nella comunicazione verbale per cui nei prossimi mesi rivestirà un ruolo fondamentale l’attività di speech theraphy.

Alcuni aggiornamenti:
Rahim

Rahim

Rahim sta continuando a lavorare sulla motricità degli arti superiori, per riuscire ad utilizzare le mani in modo più funzionale. Abbiamo inoltre iniziato a proporgli esercizi specifici di speech therapy con l’obiettivo di favorire e stimolare la comunicazione verbale. Sfortunatamente negli ultimi mesi la salute di Rahim è peggiorata, spesso è ammalato e non può frequentare con regolarità il nostro centro di riabilitazione, ma attraverso il prezioso lavoro del dipartimento sociale, garantiamo assistenza e supporto anche da remoto.
Feisal

Feisal

Grazie all’impegno costante della madre, che frequenta il nostro centro ogni giorno, Feisal sta continuando il suo percorso riabilitativo. Al momento il suo piano individuale prevede di trovare delle strategie per controllare i movimenti involontari, ricercando la sua collaborazione attiva nell’esecuzione delle attività della vita quotidiana (ADL – Activities of daily living) come mangiare o lavarsi le mani.
Noeli

Noeli

La riabilitazione funziona e Noeli sta ottenendo dei buoni risultati: la funzionalità delle mani è migliorata al punto da permettergli di utilizzare un tablet o di giocare a palla con i suoi fratelli. Ha imparato anche a riconoscere e comunicare l’esigenza di usare il bagno e con un po’ di aiuto ora riesce a posizionarsi in un modello di WC speciale, su misura per lui. Inoltre, per garantire la continuità dei trattamenti, la famiglia ha deciso di aderire al programma di Outreach, alternando la frequenza al centro con la riabilitazione a domicilio.
Allen

Allen

Il più recente piano individuale di Allen prevedeva un incentivo al lavoro sulle autonomie della vita quotidiana, come lavarsi le mani o il viso, e la proposta di attività bilaterali da eseguire con entrambe le mani, cercando di ridurre la spasticità ancora presente. Purtroppo da qualche mese Allen non frequenta il centro a causa di alcuni problemi famigliari ma questo non ci ha impedito di proseguire telefonicamente il nostro lavoro di follow up. Grazie a Chausiku, l’Assistente Sociale del nostro centro, siamo costantemente in contatto con la famiglia a cui forniamo a distanza un servizio di counseling, con la speranza che possa tornare presto a fare gli esercizi.
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