Skip to main content

SCU – 16 posti in Tanzania con Comunità Solidali nel Mondo. CHIUSE le selezioni.

Ragazze o ragazzi, di età compresa fra i 18 e i 28 anni, potranno vivere l’esperienza di un anno in Tanzania, dove 5 sono le sedi possibili. I progetti sono 2 e le attività riguardano l’inclusione sociale e scolastica di minori con disabilità e di minori orfani.
Servizio Civile Universale

Bando CHIUSO


Incontro informativo del 5 febbraio 2024 – Video e slide

Che cosa è il Servizio Civile Universale?

Il Servizio Civile Universale è la scelta volontaria di dedicare alcuni mesi della propria vita al servizio di difesa, non armata e nonviolenta, della Patria, all’educazione, alla pace tra i popoli e alla promozione dei valori fondativi della Repubblica italiana, attraverso azioni per le comunità e per il territorio. Rappresenta un’importante occasione di formazione e di crescita personale e professionale per i giovani, che rappresentano un’indispensabile e vitale risorsa per il progresso culturale, sociale ed economico del Paese.

Il Servizio Civile nasce nel 1972 come diritto all’obiezione di coscienza al servizio militare: era quindi alternativo alla leva e in quanto tale obbligatorio. Quasi trent’anni dopo, con la legge 64 del 6 marzo 2001, veniva istituito il Servizio Civile nazionale su base volontaria, aperto anche alle donne. Nel 2005, quando viene sospeso il servizio di leva obbligatorio, viene confermato il percorso di crescita del servizio civile su base volontaria. Nel 2017, con il decreto legislativo n. 40, il Servizio Civile da “nazionale” è stato ribattezzato “universale”, con l’obiettivo dichiarato di renderlo un’esperienza aperta a tutti i giovani che desiderano farla.

Cosa sono i Corpi civili di pace?

Cosa offre il Servizio Civile Universale?

Diventare volontario di Servizio Civile ti permette di mettere a frutto la tua volontà di dare qualcosa di te agli altri e al tuo Paese e ti dà la possibilità di acquisire conoscenze e competenze pratiche. Più in generale rappresenta un’occasione eccezionale di crescita personale e di formazione. Il Servizio civile universale può rappresentare un’utile esperienza da spendere in ambito lavorativo. Come riconoscimento al valore e all’esperienza di chi ha prestato servizio come volontario dedicandosi, per un periodo della propria vita, alla cura del bene pubblico e sviluppando sempre di più senso civico e spirito di appartenenza alle nostre comunità, la Legge 74/2023 prevede una riserva di posti pari al 15%, nei concorsi pubblici e per le assunzioni di personale non dirigenziale, in favore degli operatori volontari che abbiano concluso il servizio civile universale senza demerito.

I giovani che scelgono di partecipare alla realizzazione di progetti di Servizio civile universale hanno diritto ad avere una formazione generale ed una specifica. La formazione generale è basata sulla conoscenza dei principi che sono alla base del Servizio civile universale. La formazione specifica è inerente alla peculiarità del progetto. La durata complessiva della formazione generale e specifica non può essere inferiore a 80 ore.

Per i volontari è stabilito un rimborso mensile di 507,30 euro (a cui va aggiunta una indennità extra per quanti sono impegnati in progetti all’estero). L’attività svolta non determina l’instaurazione di un rapporto di lavoro e non comporta la sospensione e la cancellazione dalle liste di collocamento o dalle liste di mobilità. Il periodo di servizio è inoltre riconosciuto ai fini del trattamento previdenziale riscattabile, in tutto o in parte, a domanda dell’assicurato, e senza oneri a carico del Fondo nazionale per il Servizio civile e sono previste l’assistenza sanitaria gratuita e il riconoscimento di un punteggio nei concorsi pubblici.

Come funziona il Servizio Civile Universale all’estero?

Ragazzi e ragazze del Servizio Civile Universale possano prestare la propria attività anche nei Paesi al di fuori dell’Unione Europea, per un periodo non inferiore ai sei mesi nell’ambito di programmi di intervento realizzati nei settori di servizio civile per iniziative riconducibili alla promozione della pace e della nonviolenza, nonché alla cooperazione allo sviluppo. Il servizio dura tra gli 8 e i 12 mesi, come il Servizio civile effettuato sul territorio nazionale, ed è prevista una permanenza all’estero per un “periodo non inferiore ai sei mesi” (art. 13 del Decreto legislativo 40/2017, istitutivo del Servizio civile universale).

I bandi di SCU all’estero hanno cadenza annuale e normalmente vengono emanati insieme a quelli per l’Italia. Ogni programma di intervento, articolato in progetti, viene realizzato in collaborazione con un ente d’accoglienza e un paese straniero. Tutte le informazioni relative ai singoli progetti sono pubblicate sul sito degli enti di riferimento, ad esempio obiettivi del progetto, sede di realizzazione, settore di intervento, attività degli operatori volontari, eventuali requisiti aggiuntivi (conoscenza della lingua, titolo di studio), etc.

Comunità Solidali nel Mondo pubblica su questo sito le informazioni sui progetti e sui bandi di volta in volta attivi: verifica periodicamente gli aggiornamenti. Per non perdere nessuna occasione contattaci subito: ti aggiorneremo noi su ogni novità.

Le ultime notizie sul Servizio Civile Universale di ComSol

Se sei interessato devi presentare domanda nel periodo indicato dal Bando. La tua candidatura sarà vagliata dall’ente e se sarai scelto, vivrai un periodo di formazione prima di partire per il luogo di destinazione. I progetti hanno una durata di dodici mesi, con un orario di servizio non inferiore a 30 ore settimanali o a 1400 ore annue.

“Noi c’eravamo”
Voci dal Servizio Civile Universale
  • Giorgia

    Giorgia

    2023

    Quando sono arrivata in Tanzania mi sono subito resa conto che sarei stata molto di più io a ricevere rispetto a quello che avrei dato, ma è una cosa che capisci subito in quanto per te qui ogni cosa è un’esperienza, ogni cosa è stupore, ogni cosa è curiosità e ho guardato tutto cercando di imparare più cose possibili. Anche se delle volte ti trovi davanti a determinati fatti che non puoi controllare e che sono più grandi di te, ti rendi conto, anche se non hai fatto grandi cose (perché parliamoci chiaro: io non ne ho mai nemmeno sentito la necessità), che fai parte di questa grande macchina che è il Programma Simama, e questo basta già per sentirti parte di tutta la comunità e andare avanti. Una delle cose che da sempre mi ha colpito e mi ha lasciata davvero con poche parole è l’aspetto della sanità: qui ti curi solamente se hai del denaro, se hai la possibilità di farti un’assicurazione sanitaria, altrimenti è come se non stessi male. Ho visto molte mamme e molti bambini essere aiutati, e solamente grazie al servizio civile ho potuto godere di questa emozione, di questa gioia enorme che ti ricorda cosa fai ogni giorno, perché sei qui e come tutto si muove. Alla fine a me basta sapere di fare parte di tutto questo, insieme a tutti gli operatori che non smettono di fermarsi per supportare tutti i bambini con disabilità.

  • Vincenzo

    Vincenzo

    2021
    Da diversi anni desideravo fare un’esperienza di volontariato in Africa e quando casualmente ho conosciuto il Servizio Civile Universale ho subito capito che sarebbe stata la modalità migliore per realizzare il mio sogno. Ho deciso di partire con Comunità Solidali nel Mondo per l’impegno sincero e vivo che dedica ai volontari del servizio civile e ai progetti che ha avviato, senza mai risparmiarsi energia, tempo e sacrifici. Credo che vivere un anno all’estero, in un gruppo, con degli obbiettivi da raggiungere, affrontando novità e difficoltà ogni giorno, conoscendo una cultura diversa dalla nostra, sia un’occasione unica che tutti coloro che ne hanno la possibilità dovrebbero provare e penso che il SCU sia il modo migliore per farlo. Fare il fisioterapista in Tanzania significa affrontare nuove sfide ogni giorno, trovare soluzioni a problemi fino a quel momento impensabili. Fare quello che si può con quello che si ha.
  • Valentina

    Valentina

    2020
    Uno degli aspetti che più mi ha incuriosito ed emozionato, nella mia esperienza di servizio civile in Tanzania nella regione di Mbeya, è stata la possibilità di affiancare gli operatori locali nelle majumbani, ossia negli incontri domiciliari con i bambini con disabilità e le loro famiglie. Osservare i bambini negli spazi in cui vivono e nei momenti della loro vita di ogni giorno, mi ha aiutata a comprendere bisogni e priorità riabilitative nel loro contesto. Accanto all’opportunità di crescita professionale, in questo breve periodo, ho ricevuto molto di più! Ogni volta che entravo nella casa di un bimbo, avvertivo di avere un grande privilegio: quello di poter conoscere davvero l’altro, nei suoi ritmi, nella sua quotidianità, nelle sue modalità di condividere gli spazi e di accogliere l’altro. È capitato spesso, durante le domiciliari, che poi terminato l’incontro, le mamme ci accompagnassero per un lungo tratto di strada, anche le mamme con bimbi pesanti sulla schiena. Ed io, con i miei occhi occidentali, ogni volta dentro di me mi chiedevo fin dove ci avrebbero accompagnato e mi stupivo di tanto rispetto, accoglienza e riverenza. Loro facevano tutto ciò con spontaneità, calma e naturalezza.
  • Federica

    Federica

    2016
    Ho svolto il servizio civile in Tanzania, a Mbeya, nel 2016 con Cesc Project e Comunità Solidali nel Mondo, impegnata nei centri di riabilitazione comunitaria. Un’esperienza dettata dalla voglia di scoprire mondi lontani mettendomi in gioco in un ambiente diverso, e che ha gettato le basi per il mio ritorno in Africa, nel 2018, questa volta in qualità di cooperante di Comunità Solidali nel Mondo. Avendo già conosciuto la realtà del posto, la sua bellezza e le sue difficoltà, al mio ritorno nel 2018 avevo nuove consapevolezze e per me si è trattato non più di un servizio, ma di un vero e proprio lavoro. Con la voglia di essere parte di un cambiamento che parte dai progetti e dalle attività dei centri di riabilitazione in Tanzania, ma che non potrebbe esistere senza il lavoro fatto in Italia dall’associazione nel sensibilizzare le persone sui temi della malnutrizione e della disabilità infantile. Per noi avere risultati significa avere più bambini nei centri, un servizio riabilitativo di qualità, nuovi progetti e attività. Ma la cosa più importante sono i progressi dei bambini nei loro percorsi riabilitativi e la felicità dei loro genitori, che ne apprezzano l’abilità e non vedono più ciò che manca o ciò che non riescono a fare.

    Perché fare un’esperienza in Africa?

    Cinque e più motivi per partire

    Il Servizio Civile universale all’estero con Comunità Solidali nel Mondo è un’esperienza destinata a segnare positivamente la vita. Per i volontari che lo hanno vissuto in passato, il servizio è stato un’opera concreta di impegno civile, che ha aperto la mente e favorito il dialogo, permesso di scoprire le caratteristiche di altre culture.

    È stato naturalmente alla base di nuove amicizie e si è rivelato una buona occasione per imparare i fondamentali di una lingua straniera. Di tutti i motivi per non farti sfuggire un’opportunità così unica, noi te ne sottolineiamo qui in particolare altri cinque, ai quali tu stesso puoi aggiungere i tuoi personali.

    • Perché ciascuno di noi sta e vive dentro un sistema di valori e non può sottrarsi alla costruzione di una società che non discrimini e non emargini il più debole.
    • Perché è una risposta concreta alla “globalizzazione” che ci rende più vicini fra noi e ci dà la consapevolezza che nessuno è estraneo al nostro sguardo. Rispetto a 50 anni fa nessuno può dire di non vedere il bisogno, che ci viene messo davanti in ogni momento: e oggi ad avere bisogno sono i due terzi dell’umanità, non una ristretta minoranza.
    • Perché siamo cittadini italiani e l’art. 2 della nostra Costituzione afferma che “la Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo … e richiede l’adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale”. La Costituzione è il patto che unisce noi cittadini: la solidarietà è un elemento costitutivo della nostra identità di cittadine e cittadini.
    • Perché è un’occasione per cercare una crescita umana e personale. La relazione fonda l’identità del soggetto, quindi di ciascuno di noi. E’ un elemento essenziale del nostro essere. Quando si vive in un contesto culturale differente dal proprio, quando si fa un’esperienza “esterna”, la relazione è sempre più ricca e sfidante e l’identità personale ne risulta rafforzata. E’ il sentirsi e l’essere “cittadini del mondo”.
    • Perché in molti casi è coerente con la propria scelta professionale, e in ogni caso sempre e comunque permette l’acquisizione di competenze personali che sono sicuramente utili nel mondo del lavoro, quale che sia il mestiere e il campo scelto.

      Chi può candidarsi al Servizio Civile Universale?

      Puoi partecipare al Servizio Civile Universale se:

      • sei un ragazzo o una ragazza fra i 18 anni e i 28 anni (quindi al momento della presentazione della domanda devi aver compiuto 18 anni e non devi aver superato i 28 anni e 364 giorni);
      • sei cittadino/a italiano/a oppure cittadino/a di uno degli altri Stati membri dell’Unione Europea ovvero di un Paese extra Unione Europea regolarmente soggiornante in Italia;
      • non hai riportato condanna in Italia o all’estero, anche non definitiva, alla pena della reclusione superiore ad un anno per delitto non colposo ovvero ad una pena anche di entità inferiore per un delitto contro la persona o concernente detenzione, uso, porto, trasporto, importazione o esportazione illecita di armi o materie esplodenti ovvero per delitti riguardanti l’appartenenza o il favoreggiamento a gruppi eversivi, terroristici, o di criminalità organizzata.

      Ricorda: per alcuni progetti possono essere richiesti specifici requisiti oltre a quelli appena descritti, in relazione alla specificità di alcune azioni previste. Leggi quindi sempre attentamente i progetti e le schede di sintesi.

      Dove potresti andare con ComSol?

      Mappa della Tanzania: Wanging'ombe,  Mbeya,  Dar Es Salaam
      Mappa Africa con Tanzania
      Mappa Tanzania

      Il Servizio Civile Universale all’estero promosso da Comunità Solidali nel Mondo viene svolto in una delle località in cui ComSol è presente in Tanzania, uno Stato dell’Africa orientale grande tre volte l’Italia. È un territorio sconfinato in cui vivono oltre 60 milioni di persone, bagnato a est dall’Oceano Indiano (lì sorge la città principale, Dar es Salaam) e delimitato a nord e a ovest da alcuni dei più grandi e conosciuti laghi africani (il lago Vittoria e il lago Tanganica). Un paese in cui gran parte della popolazione vive in condizioni di povertà, ma dove tanti sono i progetti che possono aiutare uomini, donne e bambini a migliorare le proprie condizioni di vita. I programmi attivi nel paese riguardano la riabilitazione di bambini con disabilità, il contrasto alla malnutrizione, la diagnosi e la cura dell’epilessia, la valorizzazione della donna anche con progetti di auto-imprenditorialità femminile.

      Scopri quali sono le singole località dove, in presenza di un bando attivo, è possibile svolgere il Servizio Civile Universale con ComSol in Tanzania. E ricorda che anche la sede di Roma di Comunità Solidali nel Mondo può accogliere ragazze e ragazzi in Servizio Civile.

      Mbeya

      Simama

      Mbeya, Simama
      In particolare, A Mbeya, città con oltre 250 mila abitanti circondata da monti a 1700 metri di altitudine, è attivo “Simama” (In Piedi), un programma di cooperazione internazionale a favore di bambini e adolescenti con disabilità che si ispira alla Riabilitazione su Base Comunitaria (CBR). L’obiettivo è supportare bimbi e famiglie attraverso la riabilitazione motoria e cognitiva, inclusione scolastica, supporto psicologico e formazione sulla disabilità ma anche supportare e affiancare lo staff in una formazione continua.

      Dar Es Salaam

      Kila Siku

      Dar Es Salaam, Kila Siku
      A Dar-es-Salaam, nel popoloso quartiere periferico di Kawe, il Centro di Riabilitazione “Kila Siku” (Ogni giorno), altamente qualificato e ispirato alla Riabilitazione su Base Comunitaria (CBR) ha l’obiettivo di migliorare le condizioni di vita di bambini e bambine con disabilità (e loro famiglie) e limitare la loro esclusione sociale, che non può prescindere da una riabilitazione medico-sanitaria.

      Ilunda

      A Ilunda, una località nel sud ovest del paese, dal 2002 è attivo il “Villaggio Tumaini”, che accoglie bambini orfani di genitori: ognuna delle nove case famiglia ospita non più di 10 bambini di diverse età, assistiti da due o tre “mamme-ragazze” che trascorrono con loro l’intera giornata. E’ stata la prima sede in Tanzania accreditata per accogliere i volontari del servizio civile.

      Ilembula

      A Ilembula – cittadina nel sud-ovest del paese con circa 20 mila abitanti – il “Villaggio orfani Renato Grandi”, avviato nel 2013, ospita un centinaio di bambini orfani o con problematiche familiari, e ragazze madri. In ognuna delle otto case presenti, vi sono due o tre donne che si prendono cura dei bambini e fanno loro da madri. Dal 2011 sono stati realizzati qui 5 progetti di servizio civile, che hanno visto impiegati 18 operatori.

      Ikelu

      A Ikelu, località del sud-ovest del paese, l’Ospedale Saint Joseph fornisce servizi sanitari agli abitanti della regione (oltre 90 mila abitanti) e a quelli delle zone limitrofe. Fra i tanti, in particolare l’ospedale sostiene tutte le cure dei bambini con lesioni da ustioni: un tipo di ferita assai diffusa viste le condizioni degli ambienti domestici dotati spesso di un unico braciere per riscaldare le case.

      Roma

      A Roma la sede di Comunità Solidali nel Mondo si trova in via Appia Nuova 985, nel VII Municipio, nel quartiere Statuario-Capannelle. È il quartier generale della nostra organizzazione.

      Cosa devo fare per candidarmi al Servizio Civile Universale?

      Per candidarti occorre attendere che vengano pubblicati i bandi di selezione per gli operatori volontari di Servizio civile universale. Quando il bando è aperto, devi presentare la tua domanda di partecipazione esclusivamente on line, tramite la piattaforma “Domanda On Line”, secondo i tempi e le modalità previste dal bando. Se puoi, prima di farlo contattaci in anticipo per conoscerci e capire meglio se il progetto è adatto a te. Una volta chiuso il bando, in seguito ad un colloquio saranno individuati i volontari di servizio civile che partiranno per la realizzazione del progetto.

      Cosa accadrà al momento dell’avvio del mio Servizio Civile?

      Una volta avviato il servizio, la prima fase coinciderà con un periodo di formazione che si svolge in Italia. Si affronterà prima una formazione generale incentrata su quelli che sono i valori fondanti dell’esperienza di SCU e successivamente una formazione specifica che caratterizza il tuo progetto in maniera peculiare e funzionale a ciò che sarai chiamato a svolgere. Successivamente inizierà la “missione sul campo”, con la partenza verso la destinazione finale in Tanzania.

      All’operatore volontario che presta Servizio Civile all’estero spettano vitto e alloggio ed i relativi costi sono a carico dell’Ente. E’ anche previsto il rimborso delle spese di trasporto per complessivi due viaggi di andata e ritorno dall’Italia al Paese estero di realizzazione del progetto. Le spese sono anticipate dall’Ente che realizza il progetto e vengono poi rimborsate dal Dipartimento.

      Agli operatori volontari impegnati nella realizzazione di progetti di servizio civile all’estero, in aggiunta all’assegno mensile di 507,30 euro spettanti ai giovani in servizio civile in Italia, è prevista una indennità giornaliera, che sarà corrisposta per il periodo di effettivo servizio all’estero, differenziata in base al criterio del “costo paese” in cui gli operatori volontari sono impegnati. Tale indennità aggiuntiva non è corrisposta durante i periodi di servizio (compresi quelli dedicati ad attività formative) in cui gli operatori volontari si trovano nel territorio nazionale e durante i periodi di permesso (anche se fruiti all’estero); l’indennità non è corrisposta neanche ai giovani residenti nel Paese dove si realizza il progetto.

      Lettera a te, futuro volontario SCU
      Caro civilista del futuro,
      ti sto scrivendo perché sono alla fine del mio anno di servizio. Ripenso ad un anno fa, a tutte le persone che mi hanno creduta matta, a tutte le persone che mi hanno sconsigliato di fare quest’esperienza, a tutte quelle che mi hanno detto “ma dove vai? ti devi sistemare, sei grande ormai”; “e il mutuo? La casa? Il lavoro?”. Ci ripenso ora, dopo l’anno più significativo, difficile e prezioso della mia vita e ringrazio me stessa per aver avuto il coraggio di andare contro tutti, di cambiare prospettiva, di inseguire i miei sogni nonostante il parere di chi questo coraggio non lo ha mai avuto. Diffida di chi ti sconsiglia esperienze del genere, affidati a te stesso, ai tuoi sogni e non sbaglierai mai.
      Leggi la lettera di Lisa
      Caro futuro/a civilista,
      ti scrivo quasi alla fine del mio anno di servizio civile, arrivata a questo punto posso dirti di prepararti a vivere un anno particolare, dove sarai travolto da un turbinio di emozioni che ti accompagnerà dall’inizio alla fine del tuo viaggio. Non voglio e non posso condizionarti con la mia esperienza perché le emozioni che uno vive sono personali, ma sappi che in qualche modo ne varrà la pena.
      Leggi la lettera di Ilaria
      Caro amico volontario,
      adesso ci unisce un filo invisibile. Non ci conosciamo, non ancora, ma abbiamo in comune decisioni simili, anche se i motivi possono essere i piu’ disparati. Non ci conosciamo ma non siamo nemmeno più estranei l’uno per l’altra. Qualunque sia la curiosità che ti ha spinto o la realtà da cui hai deciso di allontanarti, quella che non ti stimola più, quella che ti ha cacciato, quella che magari non ti soddisfa, non importa; qui ne troverai una accogliente, che saprà di nuovo e di casa e se saprai accettarla, sarai accettato senza remore e senza esitazioni.
      Leggi la lettera di Giovanna
      Caro volontario,
      se sei qui a leggere questa lettera significa che già qualcosa dentro di te ti spinge a partire, a buttarti in questa nuova avventura piena di speranze e paure. Hai avuto coraggio, anche se ancora te ne servirà tanto, e devi essere orgoglioso della scelta che hai preso perché non tutti avrebbero accettato di fare e di vivere tutto questo. Ti attende un tempo denso, un tempo che a volte percepirai infinito e che a volte ti passerà davanti senza nemmeno accorgertene; ti consiglio di considerarlo prezioso.
      Leggi la lettera di Elisa

      Entra in contatto con noi!

      Vuoi avere ulteriori informazioni sui 2 progetti di Servizio Civile Universale in Tanzania? Sei indeciso/a e vuoi confrontarti con noi per poter valutare la tua partecipazione con Comunità Solidali nel Mondo? Lascia qui i tuoi dati e un tuo messaggio e ti contatteremo!

      Provincia di residenza

      Quanto fa 7+5?

      Torna su
      Go top