A Dar prende vita “una palestra per tutti”
Una palestra che è luogo di esercizio fisico e riabilitazione per adulti e minori con disabilità, che diventa anche un luogo di aggregazione a servizio dell’intero quartiere per ospitare eventi ed attività di promozione della salute, del benessere psico-fisico e dell’inclusione sociale delle persone con disabilità.
In Tanzania, a Dar es Salaam, è partito con i motori al massimo il progetto “Una palestra per tutti – Processi di educazione alla salute e all’inclusione”, attuato grazie al finanziamento dell’8 per mille della Chiesa Valdese e che arricchisce i locali con importanti strumenti infrastrutturali. Nei primi tre mesi di progetto sono state avviate numerose attività e sono stati già coinvolti direttamente 77 adulti con disabilità: un passo significativo verso il nostro obiettivo di creare un ambiente inclusivo e promuovere la salute attraverso l’esercizio fisico e la riabilitazione.
Un progetto per promuovere salute e inclusione
Il progetto, che si concentra nel distretto di Kinondoni, ha l’obiettivo di promuovere l’accesso ai servizi sanitari e l’educazione alla salute, incrementando l’utenza e garantendo la sostenibilità del Centro “Antonia Verna – Kila Siku” attrezzando la palestra a luogo di aggregazione in tema di salute e benessere per la popolazione locale. Non solo riabilitazione quindi, non solo attività fisica adattata, ma attività di promozione della salute e di inclusione sociale. Avendo come riferimento non solo minori, ma soprattutto persone adulte (18-60 anni) con disabilità.
Nei primi mesi di progetto hanno intanto preso il via i lavori di ristrutturazione della palestra, con alcuni interventi preliminari sul tetto degli spogliatoi e il ritinteggio delle pareti con apposita vernice. E’ stato acquistato un generatore di corrente a benzina e uno stabilizzatore di corrente, strumenti essenziali per mantenere in funzione le macchine e il sistema di raffreddamento anche in caso di interruzioni di corrente. Riguardo agli accessori per la palestra, dopo apposita ricerca sono stati acquistati un tapis roulant dotato di una fascia vibrante per il trattamento dei dolori lombari e dei pesi utilizzabili in caso di problemi cardiovascolari.
Sul versante delle risorse umane, è stato avviato il processo di selezione del personale chiave per il progetto: sono stati assunti sia un assistente sociale sia un terapista occupazionale, che ha il compito di occuparsi della riabilitazione degli adulti con disabilità e del loro reinserimento nel mondo del lavoro e nelle attività quotidiane. Intensa l’attività di formazione mirata del personale, incentrata sul come interagire con gli adulti e sull’importanza dell’azione nella prevenzione di malattie croniche come il diabete e l’ipertensione. Il Responsabile clinico del Centro ha condotto sessioni informative sulle cause ed epidemiologia di tali malattie, focalizzandosi sull’importanza delle attività fisiche nel trattamento e nella prevenzione di queste problematiche.
Coinvolgere già nella fase iniziale del progetto 77 adulti con disabilità significa per noi aver intrapreso nel migliore dei modi le attività del progetto, avvertendo la presenza sul territorio di un interesse diffuso e di bisogni realmente esistenti ai quali offrire una risposta. L’impegno prosegue per rafforzare ulteriormente le azioni e allargare i benefici all’intera popolazione del distretto.
Una storia che arriva da lontano
Le azioni in corso consolidano ulteriormente le attività del programma Kila Siku nel quartiere periferico di Kawe a Dar es Salaam, avviato a partire dal 2017 con la costruzione inizialmente di una sola palestra, 4 studi medici, uffici di coordinamento e aule per la formazione. I lavori della palestra furono possibili anche grazie ad una campagna di raccolta fondi avviata in Italia nel Natale 2017 (e poi proseguita per l’intero primo semestre 2018) e dedicata a Giancarlo Fratocchi, grande amico di Comunità Solidali nel Mondo. Durante l’inaugurazione del Centro, avvenuta nel febbraio 2019 alla presenza della moglie Martina e del fratello, la palestra fu intitolata proprio a Giancarlo.
Per le numerose richieste di assistenza da parte delle famiglie del quartiere, si decise poco dopo di costruire una seconda palestra, più piccola, per garantire riabilitazione e cura anche ai tanti adulti con disabilità del territorio. Così grazie ad una seconda campagna di raccolta fondi e ai finanziamenti della Regione Trentino Alto Adige fu possibile avviarne la costruzione a fine 2018. La palestra fu poi ulteriormente arricchita, nel 2020, con attrezzi e materiale utile per la riabilitazione, grazie al contributo dell’8×1000 della Chiesa Valdese.
Ora, nel 2024, questo nuovo e importante intervento che dà nuovo lustro ai locali e apre una nuova fase di attività al servizio di tutta la comunità locale in un ambito centrale come quello della promozione della salute e dell’inclusione.