“Gioia è essere autonomi”. Destina il tuo 5×1000
In tutti questi anni insieme abbiamo aiutato in Tanzania migliaia di bambini con disabilità insieme alle loro famiglie e alle loro comunità. Lo abbiamo fatto non solo grazie al supporto di enti e donatori privati, ma anche grazie ad una scelta semplice, facile e perfino gratuita che tutti possiamo fare: destinare il 5×1000 nella Dichiarazione dei Redditi a Comunità Solidali nel Mondo. Un gesto, per il quale è sufficiente una firma e l’indicazione del codice fiscale 97483180580, che contribuisce ogni anno a rafforzare la nostra azione sul posto, dandoci maggiore forza per accompagnare adulti e bambini lungo quel percorso che li conduce verso piccoli e grandi traguardi di autonomia e indipendenza.
Un 5×1000 per essere autonomi
Questo richiamo all’autonomia, nelle sue molteplici forme, è quello che caratterizza il nostro operato: tutte le azioni compiute da Comunità Solidali nel Mondo, infatti, a partire dai percorsi di cura e riabilitazione medica, hanno l’obiettivo di far raggiungere alle persone il loro maggior grado possibile di autonomia. E questa autonomia vale non solo per i singoli, ma anche per le loro famiglie, per il personale medico e sanitario impegnato nelle strutture, per le istituzioni locali, per l’intera comunità tanzaniana. Vedere il raggiungimento di questi traguardi è per noi motivo di gioia, e di questa gioia vogliamo fare partecipe anche te, perché tu possa sapere che con la tua scelta di destinare a Comunità Solidali nel Mondo il tuo 5×1000 stai contribuendo davvero insieme a noi per rendere le persone e le comunità sempre più autonome e indipendenti.
L’autonomia di bambine e bambini con disabilità
E la gioia, tra le tante difficoltà, è proprio quella di assistere a piccoli successi, come quello di un bambino con disabilità che finalmente dopo tanta riabilitazione riesce a camminare, prima solo pochi passi incerti, poi sempre più sicuro di sé; o come quello di una bambina che riesce ad afferrare una pallina e a rilanciarla verso chi gliel’ha passata. Ogni giorno qualcosa di più e qualcosa di meglio, per non restare fermi e chiusi in casa, condannati ad una vita passiva, ma per vivere appieno la propria esistenza nella migliore condizione tra quelle possibili, avanzando passo passo con impegno e lavoro quotidiano.
L’autonomia di mamme e papà nell’aiutare i loro figli
La gioia dell’autonomia è anche quella di vedere mamme e papà di questi bambini, o in loro assenza i caregiver che li hanno in cura, svolgere un ruolo attivo e competente per sostenere la crescita dei loro bambini e delle loro bambine. Significa avere adulti che sanno riconoscere un attacco epilettico e hanno le competenze per poterlo gestire; significa avere mamme e papà che conoscono cause e sintomi della malnutrizione dei loro figli e sono in grado di assisterli cucinando per loro cibi proteici adeguati alla loro condizione, perché possano venirne fuori al meglio. Significa avere caregiver in grado di accompagnare i piccoli nei loro esercizi di riabilitazione casalinghi, perché le terapie svolte presso i Centri ad opera dei fisioterapisti sono certamente fondamentali, ma per il mantenimento e il rafforzamento dei risultati ottenuti è altrettanto importante uno sguardo competente che nel quotidiano, in casa, sappia spingere e guidare il minore a persistere nei suoi progressi. E’ per trasmettere queste competenze che fra le nostre attività non mancano mai le occasioni di formazione che sono alla base di una conquistata autonomia.
L’autonomia di mamme e papà in campo lavorativo
Per alcune mamme e papà, questa ricerca di autonomia si rivolge anche all’ambito lavorativo vero e proprio, con iniziative che sviluppano una competenza professionale che possa in futuro rappresentare anche una fonte di reddito. E’ il caso ad esempio delle mamme o dei papà che nel tempo hanno frequentato i corsi di sartoria e cucito organizzati all’interno di singoli progetti volti a promuovere la formazione e l’empowerment femminile. Tutti i frequentanti sono genitori o caregivers dei minori con disabilità che frequentano i Centri di riabilitazione e tutti hanno acquisito nel tempo una nuova competenza imparando a realizzare non solo abiti, maglie e vestiti, ma anche oggetti come portafogli, pochette, borse, zaini, beauty case, grembiuli, ecc..
Oltre al beneficio in termini di impegno comune e di inclusione sociale che la partecipazione a queste attività offre, l’obiettivo è poi quello di immettere gli oggetti realizzati sul mercato locale, affinché le mamme e i papà coinvolti – scelti fra quelli con una condizione familiare e lavorativa più disagiata – possano ottenere anche una forma di reddito utile a sostenere economicamente la propria famiglia. Per favorire questo sbocco, realizziamo anche dei corsi specifici per lo start up di attività imprenditoriali, per trasmettere le conoscenze utili ad avviare, e poi a mantenere, un’attività autonoma di natura imprenditoriale.
La stessa filosofia che sta alla base dei corsi di sartoria ha ispirato più di recente il giardino terapeutico del Centro Antonia Verna – Kila Siku di Dar es Salaam, uno spazio coltivabile che, dopo una serie di training formativi su come creare un piccolo orto urbano in casa (un sapere assai importante nel contesto locale tanzaniano) permetterà ad alcune donne caregiver di sfruttare questa conoscenza nel lungo periodo, iniziando nel frattempo a coltivare il terreno del Centro A. Verna Kila Siku tenendo per sé e per la propria famiglia i prodotti ottenuti.
L’autonomia dei Centri di riabilitazione e delle Istituzioni locali
Tutte queste esperienze concrete fanno comprendere quanto sia importante il lavoro compiuto sotto l’ottica dell’autonomia e quanto sia fondamentale che ad essa si ispirino tutte le attività compiute in Tanzania. La ricerca dell’autonomia vale anche per i Centri e le strutture di riabilitazione che abbiamo contribuito a far nascere: gioia è per noi vedere lo staff medico e sanitario dei Centri acquisire competenze e riuscire a dare risposte ai bisogni dei piccoli pazienti, in un’ottica di lungo periodo che giunga alla piena indipendenza delle singole strutture.
Motivo di gioia è vedere le istituzioni locali fare proprie le conoscenze che abbiamo contribuito a portare in Tanzania per giungere ad una gestione futura indipendente. I contatti e le interlocuzioni avviate e portate avanti anche con le università, gli enti locali e il governo centrale, costituiscono per noi una reale possibilità di moltiplicare l’impatto anche oltre il nostro diretto intervento.
La gioia di essere parte di una comunità
In definitiva, è una gioia operare giornalmente in Tanzania e vedere l’intera comunità locale acquisire sempre più consapevolezza dei propri diritti e dell’importanza di garantire la piena tutela degli stessi per ogni cittadino e ogni cittadina, indipendentemente da ogni condizione di tipo sanitario, sociale ed economico.
Questa GIOIA non è solo nostra. Appartiene a tutti coloro che rendono possibile tutto ciò. Entra a far parte di questa comunità con un primo gesto gratuito: destina il tuo 5×1000 a Comunità Solidali nel Mondo (scopri QUI come), per accompagnare questi percorsi verso una maggiore autonomia e sempre più indipendenza.