La forza della sartoria: “Più liberi e indipendenti”
I loro sono volti grati e sorridenti: parlano con serenità e un po’ di emozione. Certo, nei tratti del viso si percepisce distintamente una fatica profonda, data dalle difficoltà e dai pesi che la vita ha messo loro di fronte. Ma lo sguardo è tutto rivolto al presente e al futuro, con un’inclinazione di speranza e di fiducia. Uno stato d’animo che, là in Tanzania dove vivono, oggi li accomuna entrambi.
Il primo è un uomo, il papà di Paulina, una bimba di sette anni che al centro di Iyunga svolge settimanalmente gli esercizi di riabilitazione necessari per migliorare la propria condizione clinica. La seconda è una donna, la mamma di Tavian, bimbo che ha una grave forma di disabilità con epilessia e malnutrizione associata e che due volte a settimana svolge anch’egli gli esercizi di riabilitazione al centro Simama di Mbeya. Entrambi i piccoli hanno trovato nei Centri Simama – il programma attivo dal 2013 che ha come obiettivo quello di supportare bambini con disabilità e loro famiglie attraverso la riabilitazione motoria e cognitiva, l’inclusione scolastica, il supporto psicologico e la formazione sulla disabilità – un punto di riferimento importante per la loro vita. Ma da qualche tempo anche i loro genitori (insieme a quelli di alcuni degli altri bimbi del Centro) hanno intrapreso una strada nuova che sta dando loro l’opportunità di mettere a frutto i loro talenti e le loro capacità.
“Anni fa alcune persone che abitano nel mio stesso quartiere – ci dice Baba Paulina – mi hanno suggerito il Centro di Iyunga per la riabilitazione di mia figlia: ho seguito il loro consiglio e mi sono trovato molto bene. Solo successivamente ho scoperto l’esistenza di un progetto sul cucito e l’artigianato. Non avrei mai pensato di fare questa esperienza ma il Dipartimento sociale e le operatrici del centro, valutando la mia situazione familiare, mi hanno fatto la proposta di partecipare, dandomi una bellissima opportunità. Così ho frequentato i training formativi per imparare a cucire, sentendomi accolto come in una famiglia. Venire al Centro ora è ancor più motivante e stimolante”.
L’idea di fondo è semplice: permettere ad un gruppo di genitori di continuare a seguire i loro figli nell’attività di riabilitazione che svolgono nei Centri Simama ma al contempo dare loro l’occasione – con un corso di sartoria – di acquisire una competenza che non avevano, di modo che, mettendola a frutto, possano accrescere le possibilità di crearsi un lavoro e, vendendo i prodotti da loro stessi realizzati, avere anche un proprio reddito, con il quale poter sostenere economicamente l’intera famiglia. “Oggi i guadagni sono ancora bassi – dice Baba Paulina – ma con la formatrice del progetto stiamo lavorando per migliorare i nostri prodotti e riuscire a venderli nelle realtà locali”.
Questi adulti sono persone che imparano a cucire le stoffe e ad acquisire col tempo autonomia e sicurezza, fino a poter immaginare un percorso personale con un risvolto anche imprenditoriale. “Quando tre anni fa – dice Mama Tavian – mi hanno consigliato di rivolgermi ai Centri Simama per mio figlio che aveva bisogno di un’assistenza a lungo termine, mi aspettavo di ricevere un’assistenza comune come negli altri ospedali, ma qui lo staff mi ha accolto e fatto sentire subito in famiglia, e non un numero. Quest’anno le operatrici mi hanno parlato del progetto del cucito: non potevo crederci, nessuno mai mi aveva dato un’opportunità. Grazie a Simama mi sento meno sola perché sento di essere parte di una comunità. Ora mi sento più libera e indipendente“.
Fra gli oggetti realizzati da mamme e papà dei Centri Simama ci sono abiti, vestiti, gonne, camicette, magliette maschili, pantaloni ma anche borse, zainetti, cappelli, astucci, porta laptop e porta documenti. Oltre ad agende, quaderni, borse, portamonete, elastici, sacchettini, portachiavi e grembiuli. Tramite questi oggetti – e grazie alla formazione sul cucito che sta alla base della loro realizzazione – le mamme e i papà che partecipano al gruppo di lavoro si sentono più liberi e indipendenti. Un grande risultato a livello di cooperazione.
Anche a distanza, ognuno di noi può aiutare nella realizzazione di questo progetto, contribuendo alla sua buona riuscita: gli oggetti infatti sono disponibili nella nostra pagina dedicata all’Artigianato Solidale. Alcuni di essi sono adatti anche al confezionamento di bomboniere da distribuire in occasione di matrimoni, battesimi e ogni altro momento importante della vostra vita personale e familiare. Per tutte le informazioni o per ordinare subito i prodotti dell’artigianato solidale potete inviare una richiesta tramite il form o inviare una email all’indirizzo solidarieta@solidalinelmondo.org. Sarete ricontattati al più presto per ricevere tutti i dettagli utili alla vostra richiesta, comprese disponibilità, tempistiche e indicazioni operative.
Grazie per il vostro supporto e ricordate: poiché l’artigianato solidale è un modo per sostenere l’azione e i progetti di Comunità Solidali nel Mondo, l’importo della donazione relativa agli oggetti scelti sarà fiscalmente detraibile in caso di pagamento con strumenti tracciabili. Un piccolo vantaggio in più per chi sceglie di aiutare, contribuendo a far sì che donne e uomini impegnati nel progetto sartoria possano sentirsi più liberi e indipendenti.