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I primi passi di Danieli e l’importanza del tuo aiuto

I primi passi di Danieli e l’importanza del tuo aiuto

1 Giugno 2023

Tre anni fa, quando è arrivato per la prima volta al centro di Iyunga, pronunciava appena qualche parola, aveva uno scarso equilibrio da seduto ed era completamente incapace di stare in piedi da solo e di gattonare correttamente. Oggi Danieli va a scuola, sorride spesso, cammina con l’aiuto di un bastone e ha iniziato a fare qualche passo anche senza. La sua vita è diversa, è migliore.

Quando ci viene chiesta ragione del perché organizzare impegnative e faticose visite domiciliari da parte degli operatori dei centri di riabilitazione ai bambini con disabilità e alle loro famiglie che per le più svariate ragioni non possono frequentare le strutture riabilitative, la risposta è molto semplice: lo si fa perché i bambini come Danieli senza quelle visite non potrebbero ricevere cura e assistenza. E non avrebbero l’opportunità di vivere meglio. Ecco allora perché è importante sostenere le visite domiciliari attuate dal personale dei centri Simama di Mbeya e del centro A. Verna Kila Siku di Dar es Salaam: perché servono, perché sono indispensabili, perché cambiano la vita.

Danieli Furaha oggi ha 7 anni e mezzo. Vive da solo con la mamma. Il padre, come spesso avviene in Tanzania per casi simili, ha rifiutato di crescere un bambino con disabilità e ha abbandonato la famiglia. La mamma, che oggi ha poco più di 30 anni, ne aveva 23 quando ha partorito. Vivono nel quartiere di Isanga, dal quale il Centro Socio riabilitativo di Iyunga (parte del Progetto Simama) dista 1 ora e 40 minuti di percorso a piedi. Un tempo che con l’uso dei mezzi pubblici di trasporto si ridurrebbe a 40 minuti ma che comunque la mamma di Danieli non può permettersi per almeno un paio di ragioni: la prima è economica (il biglietto di andata e ritorno costa troppo), la seconda è logistica (nel corso della giornata vende frutta e verdura vicino casa, nel negozio di una sua conoscente, nella quantità sufficiente a garantire il cibo giornaliero per sé e per il suo bambino). Inoltre Danieli frequenta la scuola e le visite frequenti al Centro Iyunga impatterebbero sulla sua continuità scolastica.

Questi sono i motivi per cui Danieli è uno dei bambini per i quali vengono organizzate le visite domiciliari. Il piano di riabilitazione individuale pensato per lui al momento del suo primo incontro con il Centro Simama prevedeva azioni mirate nelle aree relative alle funzioni sensoriali e motorie, agli aspetti comunicativi e cognitivi, agli aspetti relazionali e comportamentali, alla cura di sé, all’autonomia sociale, oltre che all’uso di dispositivi sanitari e di supporto. Le attività mirate puntavano anzitutto a renderlo capace di ridurre la tensione, per poi riuscire a utilizzare bene le mani per le attività quotidiane, ad alzarsi in modo corretto, a pronunciare bene le parole e ad identificare i colori.

Le visite nelle abitazioni dei pazienti sono compiute da una delle due operatrici del Centro che, di volta in volta, si alternano: a turno, insieme alle operatrici, frequentano la casa di Danieli anche il fisioterapista, il terapista occupazionale, la psicologa e l’assistente sociale, oltre ai volontari e alle volontarie italiane che vivono l’esperienza del Servizio Civile Universale. La relazione che nel corso del tempo si è creata tra la mamma e lo staff di Simama è molto bella: la donna accoglie lo staff sempre con grande gioia, e oltre agli esercizi per il bambino si trova sempre il tempo di parlare dei problemi che la mamma affronta ogni giorno.

I miglioramenti di Danieli sono evidenti. “Ultimamente – raccontano i nostri volontari – gli abbiamo visto fare grandi progressi: lui solitamente camminava intorno al tavolino di casa sorreggendosi con due mani. In occasione della penultima visita lo abbiamo trovato che era in grado di camminare con il supporto di un bastone, ma senza tenersi al tavolino. E l’ultima volta, invece, è riuscito a fare due passi anche senza il supporto del bastone. E’ stata una bellissima sorpresa”.

Sono tanti, in Tanzania, i bambini e le bambine con disabilità che vivono segregati in casa, privati di ogni diritto, inclusa l’assistenza medico-sanitaria. Gli staff dei centri Simama (nella città di Mbeya) e del Centro A. Verna Kila Siku (nella città di Dar es Salaam) effettuano visite domiciliari programmate alle famiglie che non riescono a raggiungere le strutture sanitarie. Ogni bimbo, nell’arco dell’anno, riceve in media fra le 24 e le 30 visite domiciliari. Per i nostri Centri ogni visita domiciliare può costare tra gli 8.000 e i 12.000 scellini tanzaniani (dai 4€ ai 6€ circa), un costo che varia in funzione della lontananza della casa del bimbo. Ogni donazione ci consente di raggiungere più bambini: con una donazione di 5 euro al mese puoi garantire in un anno circa 16 visite domiciliari, con una donazione di 25 euro al mese puoi garantire le visite domiciliari per un anno a due bimbi con disabilità. Puoi farlo in modo semplice anche attraverso la piattaforma Wishraiser.

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