ComSol e Pamoya, insieme per la Tanzania
La scorsa estate ha accolto per due settimane i 16 volontari che hanno vissuto l’esperienza del Campo di Volontariato organizzato da ComSol in Tanzania, giovani che hanno lasciato in quei luoghi un segno tangibile della loro presenza grazie ai lavori di pulizia e di decorazione, con disegni e colori, delle pareti della struttura che li ha ospitati. In precedenza, all’inizio di luglio 2024, aveva dato il benvenuto ad altri 16 giovani, questa volta del Servizio Civile Universale, ospitando il loro corso di lingua swahili, per poi continuare ad accogliere gli otto (dei 16 complessivi) che trascorrono il loro anno da civilisti di Comunità Solidali nel Mondo nelle sedi di Ilunda, Ilembula e Ikelu, impegnati nelle attività a favore dei bambini.
Protagonista di queste azioni è Pamoya Onlus, organizzazione non profit che opera in Tanzania e che con Comunità Solidali nel Mondo ha avviato ormai da tempo una forma di collaborazione organica e continuativa che permette alle due realtà di aiutarsi e rafforzarsi reciprocamente, sempre nell’ottica di favorire il bene delle comunità locali.
E’ una storia per le cui origini occorre tornare indietro nel tempo di due decenni: correva l’anno 2005 quando per la prima volta tre volontarie del Servizio Civile mettono piede nel “Centro Orfani Tumaini” di Ilunda (regione di Njombe, Tanzania), struttura destinata all’accoglienza dei tanti bambini orfani della zona nata tre anni prima, nel 2002, dall’intuizione e dal lavoro di due missionari italiani, il sacerdote don Tarcisio Moreschi e la maestra Fausta Pina. L’arrivo delle tre civiliste italiane, accompagnate da Michelangelo Chiurchiù, avviene quando l’idea di dare vita a Comunità Solidali nel Mondo è ancora nell’incubatrice: l’associazione nascerà poi due anni più tardi, nel 2007, facendo subito tesoro – fra le altre – delle esperienze e della relazione avviata con don Tarcisio e con Fausta, oltre che con la diocesi di Njombe. Prova ne è l’avventura che porta Comunità Solidali nel Mondo ad inaugurare, nel 2011, il centro di riabilitazione per persone con disabilità “Inuka” nella vicina Wanging’ombe (e poi nel decennio successivo ai centri di riabilitazione di Mbeya e di Dar es Salaam).
Tornando alla sede di Ilunda, nel corso del tempo sono stati oltre 60 le ragazze e i ragazzi che di anno in anno si sono susseguiti nel servizio, dando aiuto nelle cure quotidiane dei neonati, nell’organizzazione di momenti ludico-ricreativi, nel supporto scolastico, nell’elaborazione di percorsi educativi individualizzati. Nei primi anni, dal 2006 al 2011, sono stati impegnati nel servizio civile anche giovani civilisti architetti che – con il supporto di uno studio tecnico italiano guidato da un ingegnere – hanno dato il loro contributo alla progettazione e alla direzione dei lavori per la costruzione dell’ospedale Saint Joseph di Ikelu, inaugurato nel febbraio 2012: una struttura diventata presto un fondamentale punto di riferimento sanitario per l’intera regione e che ancora oggi – grazie all’azione di Pamoya e delle Suore benedettine di S. Agnese – continua a promuovere progetti che favoriscono l’accesso alle cure mediche per i neonati prematuri e i bambini nel reparto ustionati, migliorare le infrastrutture sanitarie, formare personale locale e fornire risorse mediche essenziali. Un’iniziativa arricchita poi con il progetto prematuri dal 2018 (che ha portato Pamoya a concludere la costruzione e messa a punto di un reparto di neonatologia) e del progetto ustionati (il reparto di pediatria accoglie ogni anno decine di bambini con lesioni da ustione in ambito domestico dovute ai fuochi, alle braci e alle stufe usate per cucinare e per riscaldarsi).
Oggi, il Centro Orfani Tumaini, come pure il gemello Villaggio “Renato Grandi” di Ilembula (avviato nel 2013 in collaborazione con la Fondazione Renato Grandi) ospitano decine di bambini, orfani o con famiglie in difficoltà, accolti in casette di circa 10 bambini con due o tre donne che fungono da mamme, e che li accompagnano nell’inserimento prima scolastico e poi lavorativo. Operando nei centri orfani di Ilunda e Ilembula e nei progetti all’interno dell’ospedale Saint Joseph di Ikelu, l’obiettivo di Pamoya onlus resta quello di sostenere le comunità locali attraverso progetti di sviluppo sostenibile, perseguendo in particolare per i più piccoli la possibilità di fornire una solida istruzione di base e una cura sanitaria che garantisca l’accesso alle cure essenziali. Inoltre, sono portati avanti programmi per la formazione professionale, il supporto scolastico per i bambini, i progetti di salute per garantire l’accesso a cure mediche di base e specialistiche. Sullo sfondo il fine di coinvolgimento delle comunità locali e di promozione di un cambiamento duraturo e sostenibile.
La collaborazione di Pamoya onlus con Comunità Solidali nel Mondo non si è mai interrotta in tutti questi anni e vive ancora oggi in modo attivo con la presenza dei volontari del Servizio Civile Universale presenti a Ilembula, Ilunda e Ikelu, a supporto di tutte le attività in corso, guidate dal presidente di Pamoya, Emilio Bianchi. La comunanza di intenti e la condivisione della metodologia utilizzata rendono strettissimo il legame fra ComSol e Pamoya, intenzionate a collaborare ancora nel prossimo futuro.