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SHINE, la risposta ai bisogni effettivi della comunità tanzaniana

SHINE, la risposta ai bisogni effettivi della comunità tanzaniana

15 Novembre 2023

La cura dell’epilessia, il contrasto alla malnutrizione, la presa in carico e la riabilitazione delle bambine e dei bambini con disabilità: sono alcuni degli obiettivi che in Tanzania stiamo perseguendo da tempo e che hanno trovato nuovo slancio con le azioni del Progetto SHINE (AID 012590/09/1), finanziato dall’AICS (Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo), il cui ampio raggio d’azione permette ad un numero sempre maggiore di persone di trovare una risposta efficace ai propri bisogni di natura sanitaria e sociale.

Attività che vengono svolte, fra gli altri, in due specifiche strutture: la clinica per la cura dell’epilessia situata al centro di salute Iyunga RC nella città di Mbeya e il Centro di riabilitazione Antonia Verna Kila Siku di Kawe, quartiere periferico della principale località del paese, Dar es Salaam. E proprio questi due centri sono stati visitati nel corso dello scorso mese di settembre da una delegazione ufficiale dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo, che ha potuto conoscere da vicino le attività che vi vengono svolte. 

Mbeya, la clinica per la cura dell’epilessia

La nuova clinica dell’epilessia, situata nella città di Mbeya presso il centro di salute Iyunga RC, è stata visitata da una delegazione guidata dalla dott.ssa Grazia Sgarra, Capo dell’Ufficio VIII dell’AICS, e dal dott. Paolo Razzini, Capo dell’Ufficio AICS di Dar es Salaam. L’ambulatorio è sorto proprio all’interno del progetto SHINE, con la costruzione di uno spazio dedicato a scopi medici, dove sono forniti servizi per l’epilessia (e la malnutrizione) con 4 sale mediche, una reception, una sala d’attesa, una farmacia e una toilette. Un passaggio fondamentale perché ha permesso di creare un filo diretto con la struttura di riabilitazione all’interno della quale è inserita, così da garantire un trattamento più efficace ai bambini epilettici e malnutriti sotto trattamento riabilitativo.

Durante la visita si è messo in evidenza proprio l’aspetto di come l’avvio di una clinica specializzata nel trattamento dell’epilessia risulti strettamente interconnessa con il lavoro che Simama CBR porta avanti dal 2013 nella realtà di Mbeya: il 30% dei bambini con disabilità registrati ai nostri centri, infatti, presentano una diagnosi associata di epilessia. Se questa condizione non è gestita bene porta a un rallentamento delle tappe dello sviluppo psicomotorio, ad un’inefficacia dei trattamenti riabilitativi e in definitiva ad un peggioramento della qualità di vita.

La presenza di un elettroencefalografo (EEG), strumento fondamentale per una migliore diagnosi dell’epilessia e quindi anche per una buona gestione farmacologica, è particolarmente prezioso, giacché nel territorio dell’altopiano del Sud della Tanzania mancano macchinari come l’EEG e spesso la gestione farmacologica risulta inappropriata. Significativa anche la presenza sul posto di una dottoressa specializzanda in Neuropsichiatria infantile, Maria Ausilia Musumeci dell’Università “La Sapienza” di Roma, che offre un supporto al team di medici e tecnici locali che sono stati coinvolti dal nostro partner locale Shalom/Simama e che si stanno dedicando a questa materia medica che in Tanzania è forte motivo di stigma sociale.

Con la visita della nuova clinica dell’epilessia è stata sottolineata l’importanza di creare una realtà che in futuro possa auto-sostenersi perché risponde ad un bisogno reale e non soddisfatto della popolazione, in raccordo con il progetto promosso da ComSol con la Diocesi e la Caritas di Mbeya, con gli obiettivi di migliorare le condizioni mediche e sociali delle persone affette da epilessia, coinvolgendo anche le realtà istituzionali locali per dare continuità vera al processo avviato.

Dar es Salaam, il Centro Antonia Verna Kila Siku 

E’ stato il Centro di riabilitazione Antonia Verna – Kila Siku di Kawe, quartiere periferico di Dar es Salaam, il teatro della visita della delegazione AICS nella principale città della Tanzania: erano presenti la dott.ssa Beatrice Geraci (Referente Progetti Promossi OSC Ufficio VII – Soggetti di cooperazione, partenariati e finanza per lo sviluppo) e la dott.ssa Rosa Maria Dragone, consulente AICS, insieme al dott. Paolo Razzini, Capo dell’Ufficio AICS di Dar es Salaam. Durante la loro visita hanno potuto notare l’aumento cospicuo e costante di iscrizioni al centro da parte di piccoli pazienti (ad oggi 716) e di pazienti adulti (ad oggi 130), prova dell’effettivo bisogno accolto e soddisfatto dalla costruzione del centro. Una struttura, lo ricordiamo, sorta grazie al progetto “All Inclusive 2017-2019”.

La manager del Centro, sr Anjela Jorrow Jeremiah, ha illustrato il modello di lavoro e condiviso con le rappresentanti AICS l’importanza di adottare il metodo della riabilitazione su base comunitaria (CBR) e dello sviluppo comunitario inclusivo (CBID), che si prende carico del bambino con disabilità nella sua totale complessità, considerando la famiglia, la scuola, l’ambiente sociale e ovviamente la sua salute. L’incontro con il personale, assunto e formato dal progetto “All Inclusive” e ancora presente in struttura, ha permesso di dipingere la storia dall’inizio ad oggi di come le attività e i servizi si siano evoluti nel tempo.

Durante il confronto con la delegazione AICS è stato condiviso anche il percorso che Antonia Verna – Kila Siku ha intrapreso sia sul versante dell’incremento della qualità delle terapie erogate (dalla fisioterapia alla terapia occupazionale, comportamentale, cognitiva e logopedia), sia sul versante del riconoscimento istituzionale. A tal proposito, la nuova visita compiuta nel corso del 2023 dalla ministra della Salute del governo tanzaniano, Mw. Ummy Mwalimu (che aveva già inaugurato il centro nel 2019) ha evidenziato come le istituzioni tanzaniane siano le prime a interessarsi al lavoro svolto dalla ONG in collaborazione con il partner locale, la congregazione delle Suore di Ivrea. È ai fini della sostenibilità, del resto, che questo lavoro a fianco delle Istituzioni viene portato avanti, affinché il modello del centro Antonia Verna – Kila Siku, unico nel suo genere in Tanzania, possa essere riconosciuto dal Governo e poi replicato in altre regioni

Da questo punto di vista, appare chiaro come il progetto SHINE, finanziato dall’AICS, permetterà di proseguire e continuare con le attività già avviate in passato, rispondendo inoltre anche ai nuovi bisogni emersi negli anni, a partire dalla risposta alla malnutrizione nella popolazione con disabilità fisica e cognitiva.

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