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Epilessia, oltre 250 medici e operatori formati in Tanzania

Epilessia, oltre 250 medici e operatori formati in Tanzania

31 Luglio 2024

DAR – Immaginate 20 dirigenti medici provenienti da dieci diverse regioni della Tanzania che dopo un lungo e complesso lavoro di organizzazione si ritrovano insieme in una tre giorni di lavoro per essere formati in ogni possibile aspetto alla diagnosi, alla cura e alla gestione dei pazienti con epilessia in Tanzania. Venti medici che imparano dunque il miglior approccio e tutte le competenze utili per trattare con cognizione di causa le persone che vivono con epilessia. Immaginate poi questi stessi 20 medici che, una volta tornati nelle rispettive sedi, procedono a loro volta ad incontrare decine di loro colleghi e di altro personale sanitario per riferire e trasmettere loro, con l’ausilio di tutti i materiali utili ricevuti, i protocolli e le procedure da seguire quando si incontrano casi di epilessia. Una formazione a cascata che da 20 medici riesce poi complessivamente ad arrivare ad altri 277 operatori, per garantire una ricaduta positiva effettiva su larga scala e permettere a quante più persone con epilessia in Tanzania di ricevere un trattamento sanitario adeguato.

Tutto quello che avete immaginato è diventato una realtà concreta nei mesi scorsi e si avvia al suo completamento con le ultime attività di formazione a cascata, calendarizzate proprio in queste settimane. Si tratta di attività inserite nell’ambito del progetto SHINE (AID 012590/09/1), attuato da Comunità Solidali nel Mondo con il finanziamento dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS): un impegno biennale (2023 e 2024) per una molteplicità di azioni e l’obiettivo ultimo di promuovere l’inclusione sociale delle persone con disabilità in Tanzania.

Le attività formative erano state preparate in precedenza fin nei dettagli da una qualificata équipe professionale, con la supervisione dell’Università St Francis (SFUCHAS) di Ifakara, il contributo di tre figure esperte in qualità di master trainers (un pediatra del St Francis Referral Hospital, una neurologa del Mirembe National Mental Health Hospital e una neurologa del Muhimbili National Hospital di Dar es Salaam) e con il coinvolgimento dei rappresentanti del Ministero della Salute (MoH) e del Ministero del Coordinamento fra Stato e Regioni (Poralg) del governo tanzaniano. Un percorso concordato con le Istituzioni per incidere nella maniera più efficace possibile nelle strutture sanitarie regionali e per lavorare insieme all’arricchimento delle Linee guida ministeriali sull’epilessia e le patologie non trasmissibili, valide su tutto il territorio nazionale.

I training formativi e le tematiche affrontate

La formazione sul campo ha preso il via con un appuntamento di tre giorni organizzato a Mikumi, località situata nella regione centrale di Morogoro, scelta con l’obiettivo di facilitare l’arrivo da ogni parte del paese. A partecipare sono stati chiamati 20 medici provenienti da 10 diverse regioni: per ognuna di esse, e dei rispettivi 10 ospedali regionali, hanno partecipato il medico coordinatore delle malattie non trasmissibili e il medico coordinatore della salute mentale. Figure cruciali di coordinamento sanitario, che hanno potuto acquisire le conoscenze basilari per la gestione dell’epilessia.

Le tematiche affrontate nella tre giorni hanno toccato anzitutto l’indicatore MhGAP dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (Guida Interventi per disturbi mentali e neurologici in strutture sanitarie non specializzate), per poi focalizzarsi sulla definizione e classificazione dei vari tipi di epilessia, sul management farmacologico e su uno specifico focus dedicati ai pazienti in età evolutiva. E’ stato studiato il follow up dei pazienti con epilessia, e sono state riportate metodiche per la riduzione dello stigma ancora troppo spesso associato a questa patologia. Infine si è affrontato il “plan on return”, quindi il piano di lavoro per definire che cosa ciascun partecipante può fare, alla conclusione del corso, nella propria realtà lavorativa quotidiana.

Questa attività formativa (cosiddetta TIER1) è poi sfociata in una serie di nuovi incontri (il TIER2) nelle sedi di provenienza dei partecipanti: il primo appuntamento si è svolto nella regione di Ruvuma il 18 aprile 2024 e ad esso sono seguite le regioni di Njombe, Geita, Arusha, Singida, Mwanza, Kagera, Kigoma, Pwani e Mtwara. Ogni incontro è stato mediamente seguito da un numero di partecipanti compreso fra i 25 e i 30 operatori, a partire dai medici coordinatori a livello distrettuali di ogni regione. All’interno di ogni regione, ogni distretto coinvolto ha visto partecipare alla formazione il responsabile del campo della salute mentale, quello delle malattie non trasmissibili e l’operatore specifico sull’epilessia. In totale hanno partecipato oltre 250 operatori sanitari. Agli incontri su base regionale hanno partecipato anche i rispettivi governi regionali (rappresentati dalla figura del Regional Medical Officer, RMO) o, in alternativa, quelli distrettuali (con il District Medical Officer).

Il coordinamento con le istituzioni tanzaniane

Alla sessione centrale di Mikumi, nella regione di Morogoro, aveva partecipato anche uno dei dirigenti del Ministero del Coordinamento fra Stato e Regioni (Poralg), il dottor May Alexander, che in un dialogo proficuo con i partecipanti aveva avviato un confronto sulle effettive difficoltà incontrate sul territorio dai pazienti che soffrono di epilessia. Nel corso di quel dialogo era emerso il tenace radicamento di molte persone – specialmente in ambito rurale – alle credenze e ai pregiudizi che si accompagnano alle manifestazioni e alle crisi epilettiche, realtà che necessita di un rinnovato sforzo per la corretta informazione e sensibilizzazione delle comunità locali.

Al tempo stesso, era stata anche condivisa la problematica dei farmaci e la continuità della fornitura dei farmaci gratuiti ai pazienti in età evolutiva che – secondo la normativa – deve essere garantita da parte dello Stato, e in mancanza dei quali si verifica un peggioramento della situazione sanitaria dei piccoli pazienti e lo scoraggiamento delle famiglie nel difficile percorso terapeutico. Anche il Dr. Msafiri Kabulwa, rappresentante del Ministero della Salute del dipartimento della Riabilitazione, aveva in quella stessa circostanza sottolineato l’importanza del training svolto, richiedendo la collaborazione dei Master Trainer nel lavoro finale di raccolta delle raccomandazioni sul management specifico dell’epilessia. A conti fatti, il progetto SHINE ha permesso un significativo allargamento delle competenze sanitarie relative all’epilessia, non concentrandole in una sola porzione di territorio ma garantendo – in coordinamento con le istituzioni locali – il raggiungimento di un’ampia parte del paese, con l’obiettivo di allargare e uniformare al meglio la cura dei pazienti con epilessia in Tanzania.

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