Il cielo di Ifakara.
Le testimonianze delle persone che incrociano la nostra associazione per tanti motivi diversi, e che scelgono poi di percorrere un pezzo di strada insieme a noi, sono tutte preziose. Lo sono perché raccontano, ciascuna nel proprio modo, cosa significa far parte di Comunità Solidali nel Mondo e perché ci restituiscono con grande chiarezza l’importanza di un’esperienza di vita impossibile da dimenticare.
Oggi ospitiamo le parole di Miriam, medico chirurgo specializzato in Neuropsichiatria infantile presso l’Università La Sapienza, al rientro a settembre scorso dalla sua esperienza di tirocinio accanto alla dott.ssa Sofia Di Noia, la nostra neuropsichiatra infantile, nell’ambito del programma Epilessia.
Il cielo di Ifakara
Al tramonto, in questi giorni, alzo lo sguardo in cerca della palma che svetta contro il cielo violaceo, e che mi aspettava silenziosa al ritorno dal lavoro. L’ho lasciata a Ifakara, in quel frammento di cielo che avrei voluto chiudere in valigia.
È trascorso più di un mese da quando sono rientrata in Italia, ma la pienezza dei giorni in Tanzania rimane. Ripenso spesso alla mia routine africana, alle giornate in ospedale tra i bimbi che ci chiamavano per nome, alle mamme forti e riconoscenti, agli anziani dagli occhi annacquati e dallo sguardo buono. Mi manca il tentativo di riconoscere le parole in swahili per cercare di entrare nel loro mondo e conoscerli meglio. La gioia di comprendere e comunicare, parzialmente raggiunta al termine della mia esperienza durata quasi cinque mesi, è indescrivibile. Le giornate in Tanzania trascorrevano a un ritmo differente, in grado di rendere consapevoli del tempo e di conseguenza dargli un valore. Ho incontrato persone dalle storie intense, storie di sofferenza e coraggio, storie di amore e sacrificio.
L’ambulatorio di epilessia pediatrica è nato e si è sviluppato attorno alle famiglie che, da vicino o lontano, vi hanno condotto i loro bambini e i loro ragazzi. Si è formato il più possibile aderendo alle loro esigenze, perché il diritto alla salute fosse rispettato con tutte le nostre forze. Abbiamo scherzato con loro sulle antiche credenze legate all’epilessia, cercando di aprirli a una visione più scientifica e orientata alle possibilità di trattamento. I training con le famiglie si sono rivelati occasioni di grande scambio reciproco e di conoscenza, oltre a essere momenti in cui l’idea di comunità si faceva intensamente concreta.
Il lavoro accanto agli operatori locali mi ha consentito di entrare maggiormente nelle “dinamiche del mestiere” in un Paese dalle risorse limitate, e mi ha aperto gli occhi sulle grandi potenzialità che con impegno e determinazione possono fiorire. Ho apprezzato la dedizione al lavoro del medico con cui è stato condotto il progetto di Comunità Solidali nel Mondo, che ha dimostrato voglia di fare e di imparare, insegnando a sua volta.
Ho ancora in mente, vividi, i colori attorno a noi: il verde brillante degli alberi, il rosso e il giallo della strada, le fantasie sgargianti degli abiti e delle stoffe, il nero intenso degli occhi della gente.
Mi capita alle volte di pensare al tratto di strada che separava il nostro alloggio dall’ospedale, e che percorrevo con Sofia, neuropsichiatra infantile e tutor assegnatami negli scorsi mesi: il saluto al mlinzi, il guardiano sempre cortese alle porte della parrocchia, il passaggio dalla rotonda alberata di fronte alla Chiesa maestosa, un nuovo saluto alle dade del minimarket e poi, in ordine, alla mama degli avocado e alle mamantilie,immancabilmente appollaiate davanti ai loro prodotti.
Ifakara è una città allegra e calorosa, ci siamo sentiti bene accolti. Mi sembra ancora oggi di avvertire quella malinconia che, qualche settimana prima di rientrare in Italia, ha cominciato a far capolino: è la consapevolezza di aver vissuto bene e intensamente il tempo a disposizione in un luogo prezioso. Spero di avere altre occasioni per rivivere tutta quella pienezza.
Miriam Aricò, Roma, ottobre 2022
A Miriam, che ha completato a novembre scorso il suo percorso di specializzazione per cui le facciamo i nostri più sinceri auguri, non possiamo che dire grazie per averci mostrato una delle tante, meravigliose sfaccettature e sfumature di un luogo che possiamo chiamare casa: la Tanzania, attraverso gli occhi di Comunità Solidali nel Mondo.