Una giornata di festa e di speranza.
Per Comunità Solidali nel Mondo la Giornata internazionale dei diritti delle persone con disabilità è molto di più di una ricorrenza da onorare. È l’occasione per ricordare a tutti, partendo da noi stessi, perché abbiamo iniziato questo cammino e perché ogni giorno vediamo sempre nuove luci e coltiviamo nuove speranze.
Quest’anno vogliamo raccontarla con la voce dei protagonisti, con chi quella giornata l’ha vissuta e l’ha resa speciale.
3 dicembre 2022 – Giornata internazionale dei diritti delle persone con disabilità.
Oggi è stata una giornata di festa nel Centro Antonia Verna Kika Siku, a Dar Es Salaam in Tanzania. Per la Giornata internazionale sulla disabilità le suore, gli operatori, i nostri civilisti hanno organizzato grandi cose. Si inizia presto, alle sei di mattina, per una maratona di 5 km a cui partecipano un centinaio di donne e uomini del quartiere, insieme alle suore (per l’occasione in tenuta sportiva) e ai nostri ragazzi.
Intorno alle 8:30 il gruppo arriva al Centro Verna, e ad attenderlo ci sono novanta bambini con disabilità, con tante mamme e a sorpresa anche una decina di papà.
I maratoneti ricevono come premio due pacchi di farina rinforzata che distribuiscono a tutte le mamme: questa farina è particolarmente importante per i bambini perché contiene tutti i nutrienti utili per contrastare la malnutrizione e per garantire una crescita armonica dai 6 mesi in su.
Dopo aver distribuito i premi si dà il via alla festa, con musica e balli. Il momento del ballo è sempre molto coinvolgente qui, e in questa occasione lo è ancora di più perché a ballare sono anche i bambini, e tutti siamo contagiati da una grande atmosfera di gioia.
Arriva, poi, anche il momento degli interventi e delle riflessioni, tutti importanti e significativi; qui le parole di Tekla, la Rappresentante della Provincia di Kinondoni nella Metropoli di Dar.
Il suo discorso inizia con un ringraziamento alle mamme: “Noi abbiamo qui dei bambini perché voi siete rimaste! Se voi non ci foste, se voi foste scappate via, loro sarebbero stati solo un grande peso per la società. Non perdete la speranza! Se Dio ha messo sulla strada dei passi più difficili vi darà anche la forza di superare questi ostacoli. Quando avete davanti il viso di vostro figlio non cercate di vedere i tratti somiglianti del marito che vi ha lasciato: cercate di vedere piuttosto il volto di Dio che alla fine non vi abbandona!”
Poi Tekla ha chiesto ai padri presenti, una decina, di alzarsi: tutti applaudono. A loro si rivolge in modo diretto e appassionato: “Siete voi i primi che dovete sensibilizzare gli altri uomini e tutta la società perché avete sperimentato che anche un bambino con disabilità ha delle grandi potenzialità. Solo un padre può sensibilizzare gli altri padri infondendo speranza!”
Tekla chiude il suo intervento con un’informazione pratica, indicando alle mamme e ai papà l’indirizzo dell’Ufficio che nella Provincia si occupa di disabilità, così che possano avere non solo supporto morale ma anche un riferimento sicuro per le questioni urgenti e per ogni altra necessità.
L’intervento di Tekla si chiude così, ed è poi il turno dei genitori: le loro testimonianze sono particolarmente toccanti. Ci sono i genitori di Grace che, affetta da paralisi del plesso brachiale, è stata presa in carico dal nostro Centro e ha recuperato l’articolazione e i movimenti delle braccia e delle mani. Gli operatori ci hanno confermato che era una bambina timida e che, entrando al Centro, piangeva sempre. Adesso sorride, canta, balla, ed è stata lei che, in modo rituale, ha messo in bocca agli ospiti di onore un pezzo di dolce, quello con cui si è aperto il pranzo.
Un’altra testimonianza molto significativa è stata quella della mamma di Joseph, un ragazzo con la sindrome di Down. La mamma ha ricordato a tutti che il figlio aveva tanti problemi tra cui un mutismo selettivo: parlava solo a casa! A scuola, al Centro, non parlava mai con nessuno. Adesso, invece, è molto socievole, parla con tutti, è particolarmente affettuoso e si è messo persino a ballare di fronte a 150 persone.
È stato, poi, il turno di un papà: ha parlato di Samwel, il figlio di 21 anni, che ha avuto un ritardo nello sviluppo dovuto a un’infezione virale contratta a pochi mesi di vita. Il papà non avrebbe mai immaginato che dopo la frequentazione del centro suo figlio sarebbe stato capace di confezionare delle buste. È un piccolo lavoro artigianale che fa insieme ad altri due ragazzi e che gli consente di ricavarne un piccolo sostegno, sia per loro che per le loro famiglie. Non solo, Samwel ha la sua vita: dopo aver collaborato in casa e aver dato una mano al papà esce con gli amici, e questo è un altro segno di speranza che un papà davvero coraggioso ha saputo offrire a tutti.
Sulla torta, simbolo di questa nostra festa, un pasticciere amico aveva scritto My ability is stronger than my disability e per noi non c’è dimostrazione più forte di questa di quanto sia importante impegnarsi e continuare a costruire, insieme, giorno dopo giorno, con coraggio.
Michelangelo Chiurchiù, dicembre 2022
Ringraziamo il nostro Presidente, Michelangelo Chiurchiù, il vice direttore del Centro, Valentina De Cao, e tutti gli altri operatori e volontari per aver messo in questa testimonianza amore e speranza.