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Le tappe di una missione.

Le tappe di una missione.

24 Maggio 2022

Asante.

Ci sono tante parole che potremmo usare per iniziare un racconto complesso e affascinante come quello che vogliamo condividere oggi con voi.

Asante, però, ci sembra la più adatta. Significa “grazie” in swahili, e l’abbiamo scelta per esprimere la nostra riconoscenza per una missione un po’ diversa da quelle che organizziamo nel corso dell’anno. Ogni volta che viviamo la Tanzania, ogni volta che tutto il nostro staff si ritrova insieme, la sensazione è sempre quella di non riuscire a contenere tutto.

Questa volta, invece, abbiamo avuto uno strumento in più per non perdere neppure un attimo di giorni significativi, da ricordare. Insieme a noi, infatti, c’era Vincenzo Giardina, giornalista di Dire Italia, un amico e un compagno di strada che con il suo reportage ha contribuito a rendere indelebile ogni momento vissuto insieme.

Con Vincenzo e parte dei nostri cooperanti abbiamo incontrato nuovamente Marco Lombardi, Ambasciatore italiano in Tanzania, che ha sottolineato e ribadito con fermezza la presenza “corale” dell’Italia sul territorio. Una presenza in grado di creare opportunità economiche e sostenibilità  sociale, una presenza che rappresenta il risultato di mondi che si intersecano in armonia, lavorando insieme per costruire.

Così come fa don Tarcisio Moreschi, sacerdote italiano in Tanzania dal 1993 che ha raccontato con amore e devozione uno dei nostri progetti di cui è fondatore, inaugurato nel 2011 con la diocesi di Njombe e il governo della Tanzania. Un progetto, Inuka, a cui Don Tarcisio associa la solidarietà come parola chiave. Una parola che guida l’agire di tutti gli operatori e i cooperanti, e che qui fa da collante per una comunità che è, ancora prima di ogni altra cosa, una comunità di bambini. Tanti bambini che si sostengono l’uno con l’altro e che insieme affrontano le difficoltà  di ogni giorno.

Quando pensiamo a luoghi così lontani da noi, anche solo geograficamente, spesso ci soffermiamo solo su alcuni aspetti e solo alcune notizie prendono il sopravvento. Lo ha sottolineato nel corso del nostro viaggio padre Furaha, a capo del dipartimento di Caritas per gli Aiuti umanitari e l’emergenza, che a Vincenzo ha raccontato gli sforzi concentrati sul Covid-19 e la noncuranza nei confronti di altre patologie, come l’Aids e le malattie legate all’acqua. Padre Furaha ha mostrato anche le nuove strutture in costruzione che sono parte del progetto Simama, e che serviranno ad ampliare l’impegno nei servizi di riabilitazione, nel progetto sull’epilessia e nel lavoro di sensibilizzazione e culturale.

E poi ancora, sempre in viaggio, in un cammino che prosegue e arriva a Kila Siku, il centro di riabilitazione su base comunitaria di Dar es Salaam, realizzato da Comunità  solidali nel mondo e gestito dalle Suore di Carità  dell’Immacolata concezione d’Ivrea. Un centro in cui tutti si impegnano per trasmettere fiducia ai bambini e alle loro famiglie, dai fisioterapisti ai terapisti locali, dai giovani del Servizio civile ai nostri cooperanti.

Asante, kila siku, simama, ujamaa: quello di Vincenzo Giardina è un racconto che si snoda attraverso parole lontane che pian piano diventano familiari, e che evocano sensazioni ed emozioni di coraggio, determinazione, forza di volontà. Un racconto che continueremo ad arricchire di storie, volti, e nomi, affinchè si possa testimoniare ancora l’impegno per il futuro e la strada percorsa nel passato, per ritrovarsi in un presente di grande speranza.

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