Skip to main content
Gondwana Coscienza e Solidarietà: intervista a Paolo Vicentini.

Gondwana Coscienza e Solidarietà: intervista a Paolo Vicentini.

10 Febbraio 2022

Paolo Vicentini è un amico, un sostenitore, un compagno di viaggio di Comunità Solidali nel Mondo. Il suo lavoro e quello di Gondwana Coscienza e Solidarietà, di cui è Presidente, è prezioso e indispensabile, e questa intervista testimonia che, insieme, si può andare davvero lontano.

Paolo, se parliamo di te parliamo inevitabilmente di Gondwana – Coscienza e solidarietà. Come nasce, cresce e si sviluppa questa realtà che oggi è un’associazione di promozione sociale di ampio respiro internazionale?

È una storia che parte nel momento in cui incontro Michelangelo (Chiurchù, Presidente di Comunità Solidali nel Mondo, ndr) e sua figlia Sara nella missione di Mtwango condotta da Fausta Pina e Don Tarcisio Moreschi e situata sugli altipiani della Tanzania, a circa 800 km dalla capitale Dar es Salam.

Nell’anno 2004 il nostro gruppo ha un compito e un progetto da realizzare nello sperduto villaggio di Kifumbe: il rifacimento dell’impianto idraulico e l’installazione di un pannello solare per la produzione di acqua sanitaria. Siamo ospiti e dialoghiamo volentieri sui reciproci progetti ed esperienze: ciò che ci accomuna è davvero il bisogno di condividere le origini del nostro “mal d’africa”. Qualche anno dopo,nel 2010,come nella trama di un romanzo ancora tutta da dipanare, si apre un dialogo sulla possibilità di coinvolgere il nostro gruppo e la Provincia autonoma di Bolzano nei nuovi sviluppi del Centro INUKA. Al rientro in Italia mi sento davvero chiamato in prima persona a una rifondazione qualitativa di tutta la nostra azione in favore dei tanti problemi e bisogni di quelle popolazioni, e particolarmente dei problemi toccati con mano dei bimbi con disabilità mentale e fisica, individuati e poi avviati alle cure con dedizione dai cari Stefano, Pina e dai loro collaboratori.

È così che a Trento, durante un convegno organizzato dalla Provincia sulle disabilità, incontro nuovamente Michelangelo e Stefano che, con un giovane parroco di colore, espongono al pubblico l’attività svolta in questi anni da INUKA. Ho con me la domanda di adesione all’associazione GONDWANA – Cooperazione e diplomazia popolare di Roma. Consegno il documento, e quello che era un desiderio comune si trasforma in consenso fattivo all’avvio di un primo progetto. Per procedere abbiamo bisogno dell’iscrizione all’albo provinciale delle associazioni di volontariato, nasce così GONDWANABZ – Coscienza e solidarietà- Bewusstsein und solidarität

Allo stesso modo, parlare di Gondwana – Coscienza e Solidarietà significa parlare di Comunità Solidali nel Mondo: come si sono incontrate le due realtà e quale è stato secondo te il collante che le ha avvicinate e che continua a tenerle vicine dal 2008 a oggi?

Il collante con “Comunità solidali nel Mondo” è stato ed è, nella sostanza, la condivisione delle stesse finalità: la realizzazione di strutture sia fisiche che sociali idonee all’accoglienza e all’assistenza dei tanti piccoli disabili. Una realtà che abbiamo incontrato e vissuto nei campi di lavoro. Ciò che ha consentito la realizzazione del nostro primo progetto, il laboratorio/workshop per la produzione di ausili ortopedici “TALITA KUM”, è certamente l’apporto di professionalità nell’elaborazione della domanda che il nostro piccolo gruppo non poteva e non era in grado di realizzare. Con “Comunità solidali nel Mondo” abbiamo visto da subito quella sinergia e quella forza collaborativa che poi avrebbe accompagnato tutti i nostri progetti a venire.

Nel Terzo Settore, l’unione fa la forza più che in altri campi? Lavorare per un obiettivo comune, scegliere una strada condivisa da percorrere insieme è sinonimo di maggiore credibilità e di maggiore probabilità di ottenere risultati concreti?

Le collaborazioni dentro questi movimenti sono preziose e indispensabili. Servono a dare un timbro di interculturalità, di interdipendenza, di sviluppo sociale e di coscienza. L’esempio mi è pervenuto dalle naturali e spontanee collaborazioni che contraddistinguono le parrocchie altoatesine di lingua tedesca che convergono “unitariamente” alla raccolta di risorse economiche che vengono poi poste con fiducia al Centro Missionario Diocesano di BZ-BX. Una unità di intenti di un bene comune per un comune obiettivo, l’ascolto e l’attenzione verso i più poveri e bisognosi di tutela.

KUWAJIBIKA – Farsi Carico è l’ultimo dei progetti che Gondwana – Coscienza e Solidarietà ha portato avanti con Comunità Solidali nel Mondo. Se dovessi rappresentare quest’ultima esperienza fatta insieme con cinque aggettivi e poi condividerli con la Provincia Autonoma di Bolzano e il Centro Missionario Diocesano di Bolzano, quali sceglieresti? 

Più che degli aggettivi, mi piace accompagnare il racconto del progetto con alcune riflessioni. Innanzitutto, non è questo l’orientamento usuale della PAB che mira invece alla realizzazione di strutture fisiche come scuole, ospedali, pozzi ecc. Siamo però riusciti a modificarlo con successo.

Poi, per conseguire le finalità che ci prefiggiamo, cioè assicurare continuità, è necessario produrre anche “strutture” sociali e legami che rendano possibili l’inclusione dei diretti interessati al fine del raggiungimento di una possibile autonomia. Avviare e consolidare questi processi diviene un plusvalore volto alla crescita sociale ed economica di queste popolazioni, che avvia ad un lento ma efficace progresso.

Con una sola affermazione potremmo dire che cresciamo e ci sviluppiamo insieme.

Torna su
Go top