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Con le proprie gambe!

Con le proprie gambe!

10 Marzo 2021

Inaugurato il 13 agosto 2011, quello che allora era “solamente” un piccolo centro adibito alla cura e alla riabilitazione dei bambini con disabilità, nel corso degli anni è diventato un riferimento molto chiaro per le regioni di Njombe e Mbeya, a sud-ovest della Tanzania. Il 27 febbraio del 2019 infatti, il Centro Inuka CBR è stato riconosciuto dal Governo tanzaniano come “Ospedale di Riabilitazione” sotto la gestione della Diocesi di Njombe – proprietaria della struttura – ed è entrato a far parte della rete delle strutture sanitarie della Tanzania. Solo nel 2020, il Centro ha offerto i suoi servizi a oltre 950 persone.

Il modello Inuka rappresenta sicuramente una “best practice” nel paese africano proprio per la metodologia promossa, quella Riabilitazione su Base Comunitaria (CBR nella sua sigla inglese) di cui ci siamo fatti promotori in questi anni. Il coinvolgimento delle famiglie, le attività di formazione e di informazione delle comunità locali sono esperienze che hanno segnato anche profondamente i contesti in cui abbiamo operato. Un modello di approccio “globale” alla disabilità.

Atteso che la persona con disabilità ha molteplici bisogni – oltre quello della riabilitazione – si è cercato di offrire risposte concrete attraverso un approccio integrato. Sono state promosse attività volte a favorire l’inclusione scolastica dei bambini con disabilità i quali, tradizionalmente, frequentavano le lezioni in classi differenziate. Le attività generatrici di reddito supportate in questi anni, come l’oleificio e la fattoria agricola, hanno consentito di superare lo stigma sociale che condannava le persone con disabilità e hanno favorito una loro inclusione nei contesti lavorativi e nelle comunità di appartenenza.

La partecipazione dei dirigenti di Inuka al gruppo di lavoro attivato presso il Ministero della Salute per la definizione di una Piattaforma sulla Riabilitazione e la partecipazione di Comunità solidali attraverso un suo rappresentante ha permesso di condividere con esponenti governativi istituzionali e rappresentanti di altre associazioni e centri di riabilitazione le buone prassi, i nodi da sciogliere e alcune proposte operative che speriamo possano presto diventare legge.

Possiamo dire di avere centrato l’obiettivo che ci eravamo fissati: creare un modello di servizio per la riabilitazione sulla base delle linee guida tracciate dalla legislazione tanzaniana, proporre questo modello a livello nazionale come ripetibile e aver creato le condizioni perché il Centro potesse essere sostenibile e autonomo.

Infatti la Diocesi di Njombe ci ha chiesto, a partire dal 2021, di poter procedere con maggiore autonomia, e far camminare Inuka sulle proprie gambe!

Il messaggio che ci perviene è significativo perché le nostre risorse possono essere impegnate in altri contesti dove i bisogni sono ancora scoperti.

Non faremo mancare certo il nostro supporto e il nostro aiuto, se ci verranno richiesti, ma cercheremo di incoraggiare l’orgogliosa intenzione della Direzione di Inuka di voler prendere in mano il proprio futuro.

Grazie! ASANTE SANA!

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